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Nicola Porro ha il Coronavirus, ecco come sta: “Non è un’influenza, la sera mi sento male”

di Valentina Gambino

Pubblicato il 2020-03-12

Nicola Porro dopo avere raccontato di essere positivo al Coronavirus,  si è raccontato in una intervista a Il Giornale, per svelare come sta vivendo questi giorni di isolamento e potere smentire la “fake news” “è solo una influenza”. Scopriamo, a seguire, le sue parole. Nicola Porro ha il Coronavirus: ecco come sta, aggiornamenti “Le influenze …

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Nicola Porro dopo avere raccontato di essere positivo al Coronavirus,  si è raccontato in una intervista a Il Giornale, per svelare come sta vivendo questi giorni di isolamento e potere smentire la “fake news” “è solo una influenza”. Scopriamo, a seguire, le sue parole.

Nicola Porro ha il Coronavirus: ecco come sta, aggiornamenti

“Le influenze passano ma questa è diversa, appena dici coronavirus scatta una censura sociale per cui non puoi fare nulla. Diventi radioattivo per tutte le persone che ti stanno attorno. Chi ho incontrato deve mettersi in quarantena, significa che gli ho creato un pasticcio pazzesco” dichiara Nicola Porro.

Le sue condizioni di salute sarebbero buone di mattina, ma poi le cose cambiano con il passare della giornata:

La mattina sto bene, la sera come se mi fosse passato sopra un tram: male. Non riesco a leggere, né a vedere la tv, ho 38-39 di febbre, tossisco. Non mi sentivo bene, domenica sera sono andato all’ospedale Spallanzani qui a Roma e ho fatto il tampone. Il mattino dopo mi ha chiamato il dottor Antinori per dirmi che ero positivo. Il primo pensiero? Che era una grande rottura di scatole.

Attualmente Porro si trova in quarantena da solo a Roma. La moglie ed i figli si trovano in Svizzera:

Io sono a Roma, in casa. Da solo. Moglie e figli sono in Svizzera, dove anch’io sono sempre stato in questo periodo, prima di passare da Milano e poi venire a Roma. L’ultima volta li ho visti l’1 marzo, compleanno di mio figlio”.

Il giornalista viene aiutato da alcuni amici che gli procurano ciò di cui ha bisogno senza entrare in contatto diretto con lui:

Io sono isolato, ma la Rete mi salva. Degli amici mi portano le cose che mi servono e me le lasciano fuori dal portone.

Messaggi d’affetto e considerazioni: “Diamo troppo peso al virus”

Nicola Porro svela anche di avere ricevuto numerosissimi messaggi di solidarietà:

Mi ha impressionato la quantità di messaggi via mail e WhatsApp. Così tanti da preoccuparmi, perché penso: ‘Non sto bene, è vero. Ma non sto morendo’. E poi ho capito: il 90% delle persone che mi chiama lo fa per chiedermi i sintomi e il decorso della malattia. Cosa che nessuno fa mai, nemmeno per una polmonite. Intendiamoci: curiosità legittima. Il fatto è che questo virus è diventato un fenomeno mediatico.

E a proposito della gestione dell’emergenza Coronavirus conclude:

Stiamo dando troppo peso al virus. E lo dico da malato. È comprensibile e giusta la visione dei medici che devono salvare delle vite. Ma non la visione della politica. Tra chi è positivo l’80% sta bene, il 10% sta come me, e il resto è da intubare. Ora stiamo facendo un errore paralizzando l’Italia, dal punto di vista economico, sociale e politico. L’ultimo di una serie di errori del governo. Siamo dei folli. Il problema sono gli ospedali, non il contagio. Prima dovevano rafforzare il sistema ospedaliero e poi limitare il contagio. Invece stiamo facendo il contrario.

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