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Nadia Toffa, truffa su eredità e finto testamento: chiesti soldi ai preti, cosa è successo
Emanuela Longo 19/10/2019
Usare il nome di Nadia Toffa, giovane iena scomparsa lo scorso 13 agosto a causa di un tumore al cervello, per mettere a segno una vergognosa truffa. E’ quanto accaduto a Brescia ad opera di due malviventi i quali, come racconta Leggo.it, tiravano in ballo un finto testamento con tre parroci, al fine di spillare […]

Usare il nome di Nadia Toffa, giovane iena scomparsa lo scorso 13 agosto a causa di un tumore al cervello, per mettere a segno una vergognosa truffa. E’ quanto accaduto a Brescia ad opera di due malviventi i quali, come racconta Leggo.it, tiravano in ballo un finto testamento con tre parroci, al fine di spillare loro soldi. Una tecnica semplice ma al tempo stesso fallimentare dal momento che tutti e tre i sacerdoti interpellati hanno fiutato ben presto la truffa ai loro danni allertando le forze dell’ordine.
Nadia Toffa e la truffa sfruttando il suo nome
La tentata truffa messa in piedi sfruttando il nome di Nadia Toffa è deplorevole non solo sul piano legale ma soprattutto morale in quanto hanno fatto leva sul grande vuoto lasciato dalla conduttrice bresciana prematuramente scomparsa. Secondo la ricostruzione, i malviventi si sarebbero presentati a tre parroci dicendo di essere stati incaricati dalla giornalista per donare una consistente cifra alla chiesa.
Ovviamente era tutto falso e i criminali non facevano altro che chiedere ai malcapitati un anticipo di 2 o 3 mila euro per pagare le spese notarili e le tasse di successione. Nessuno dei tre preti per fortuna è cascato nella truffa e dopo i primi sospetti sono scattate le denunce e lanciato l’allarme affinché i criminali possano presto smettere di sfruttare il prossimo usando il nome di una persona scomparsa.
I malviventi si presentano alle loro prede come delegati di due importanti studi notarili di Brescia – ignari della truffa – spiegando che per ricevere la donazione devono pagare una cifra fra i 2 e i 3 mila euro. I truffatori non sono ancora stati identificati ma i carabinieri sono sulle loro tracce anche grazie all’aiuto dei preti che hanno lanciato la segnalazione.
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