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Morto storico volto de I Cesaroni: addio ad Antonello Fassari, parla Claudio Amendola

Emanuela Longo 05/04/2025

Se ne va un volto iconico della tv italiana. La notizia sconvolge fan e colleghi.

Il mondo dello spettacolo piange la scomparsa di Antonello Fassari, morto all’età di 72 anni dopo una lunga malattia. La notizia, inizialmente diffusa dal sito Cinemotore, è stata poi confermata dalla pagina Facebook ufficiale dell’attore, dove in queste ore si stanno moltiplicando i messaggi di cordoglio da parte di colleghi, amici e fan.

Antonello Fassari

Morto Antonello Fassari: addio al volto de I Cesaroni

Attore poliedrico, con un’ironia tagliente e una romanità autentica, Fassari ha saputo attraversare teatro, cinema e televisione con una cifra stilistica personale e riconoscibile. La sua carriera è iniziata sul palco, dopo il diploma all’Accademia nazionale d’arte drammatica “Silvio d’Amico” nel 1975, ma è con la tv che ha raggiunto la massima notorietà.

Il grande pubblico lo ha amato sin dagli anni ’80 per le sue partecipazioni a programmi cult come Avanzi, dove ha vestito i panni del compagno Antonio, con eschimo e borsa di Tolfa, diventando un personaggio iconico della satira politica in tv.

Fassari ha anche interpretato Antonello Bufalotti, detto “Puccio”, nella serie I ragazzi della 3ª C, altra produzione di culto che ha segnato un’epoca.

Ma il ruolo che lo ha consegnato definitivamente all’immaginario collettivo italiano è quello di Cesare, l’oste burbero ma dal cuore tenero nella serie I Cesaroni. Una figura familiare, simbolo di un certo modo di essere romani, schietto e viscerale. Con quel personaggio, Fassari ha saputo farsi amare da generazioni di telespettatori.

L’omaggio di Claudio Amendola: “Sarai per sempre mio fratello”

Tra i tanti messaggi di cordoglio, spicca quello di Claudio Amendola, collega e amico fraterno, che con Fassari ha condiviso il successo de I Cesaroni: “Sarai per sempre mio fratello, ha dichiarato l’attore all’ANSA.

“Sapevamo che questa serie nuova sarebbe stata dedicata a lui perché ci era nota la malattia bastarda che lo aveva colpito, ma non eravamo preparati alla notizia. Per me è un pezzo di vita che va via, è dura anche parlare mi aspetto che stia borbottando da qualche parte lassù”.

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