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Morte Avicii, il deejay si è suicidato: la nota della famiglia lo conferma, “Non poteva andare avanti”

di Valentina Gambino

Pubblicato il 2018-04-27

Avicii “non poteva più andare avanti”. È quanto dichiarato in un comunicato stampa dalla famiglia del giovane dj svedese trovato morto lo scorso 20 aprile all’età di 28 anni. Una scomparsa improvvisa, che ha lasciato un vuoto nel mondo della musica elettronica e di tanti estimatori sparsi per il mondo. A pochi giorni dal decesso …

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Avicii “non poteva più andare avanti”. È quanto dichiarato in un comunicato stampa dalla famiglia del giovane dj svedese trovato morto lo scorso 20 aprile all’età di 28 anni. Una scomparsa improvvisa, che ha lasciato un vuoto nel mondo della musica elettronica e di tanti estimatori sparsi per il mondo. A pochi giorni dal decesso spunta concretamente l’ipotesi del suicidio. In un primo momento la famiglia di Tim Bergling, questo il vero nome dell’artista, aveva chiesto il rispetto della privacy.

Avicii si è suicidato, la nota della famiglia

Con il passare dei giorni, la famiglia di Avicii ha deciso di rompere il silenzio e in una nota rilanciata dai media americani ha lasciato intendere che il musicista potrebbe essersi tolto la vita: “Il nostro amato Tim era un ricercatore, una fragile anima artistica in cerca di risposte a domande esistenziali un perfezionista estremo che lavorava e viaggiava ad un ritmo talmente alto da avere uno stress enorme”, si legge.

La nota prosegue: “Quando ha smesso di fare tour voleva trovare un equilibrio per essere felice e fare la cosa che più amava: la musica. Ha davvero lottato con pensieri su significato, vita, felicità. Non poteva più andare avanti, voleva trovare la pace. Tim non era fatto per quella macchina da business in cui si è trovato, era un ragazzo sensibile che amava i suoi fan, ma evitava i riflettori. Tim, ti ameremo per sempre e ci mancherai. La persona che eri e la tua musica terranno vivo il tuo ricordo. Ti amiamo”.

La morte di Avicii

Avicii è stato trovato morto il 20 aprile nella sua camera d’albergo a Muscat, in Oman, e pur se non è stata diffusa alcuna causa per il decesso, nei giorni seguenti la polizia aveva escluso la pista criminale. Il giovane è stato uno dei dj di maggior successo al mondo e un nome molto conosciuto nella musica dance elettronica, che ha lavorato tra gli altri con Madonna e Chris Martin. Spesso però ha dovuto lottare con problemi di salute: non ha mai nascosto quelli con l’alcol, che lo hanno portato a soffrire di diverse patologie. E neppure lo stress che gli provocavano le esibizioni live, tanto che dopo un ultimo concerto ad agosto 2016 aveva deciso di dedicarsi solo alla musica in studio.

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