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Come è morta la mamma di Selvaggia Lucarelli? Malattia e cause del decesso

di Valentina Gambino

Pubblicato il 2022-11-19

É morta Nadia, la mamma di Selvaggia Lucarelli. A rivelarlo è stata la stessa giudice di Ballando con le stelle tramite un lungo e commovente post condiviso sul suo account ufficiale di Instagram. Ma quali sono state le cause del suo decesso e quale malattia aveva? Come è morta la mamma di Selvaggia Lucarelli? Malattia e complicazioni La …

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É morta Nadia, la mamma di Selvaggia Lucarelli. A rivelarlo è stata la stessa giudice di Ballando con le stelle tramite un lungo e commovente post condiviso sul suo account ufficiale di Instagram. Ma quali sono state le cause del suo decesso e quale malattia aveva?

Come è morta la mamma di Selvaggia Lucarelli? Malattia e complicazioni

La signora Nadia era da tempo malata di Alzheimer e, proprio per questo motivo, Selvaggia Lucarelli aveva preferito farla curare in una RSA di Milano, specie dopo un importante spavento che l’aveva coinvolta anni prima quando, per qualche giorno, era sparita nel nulla.

La stessa giornalista, qualche mese fa aveva raccontato sui social la malattia della mamma:

L’Alzheimer è una malattia crudele. Rade al suolo il futuro, inebetisce il presente. Lascia in piedi qualche edificio del passato. Mescola il tempo e le sequenze, si colloca nell’oggi un viaggio fatto da bambini, si ricorda un viaggio che non si è fatto mai, si descrive un ritorno da un luogo che non esiste. Poco prima del Covid ho portato mia madre a vedere l’area di CityLife qui a Milano. “La conosco, qui ci sono stata in gita da bambina”, mi diceva.

Succede, nella prima fase dell’Alzheimer, che si entri spesso in conflitto col malato, che si finga che sia solo una persona un po’ confusa. E’ un meccanismo di negazione ingenuo e potente, che ho visto esercitare strenuamente da mio padre, per esempio. Si discute inutilmente: “Ma che dici”, “È stata costruita 4 anni fa!”. E in quella discussione si cerca di difendere non la verità, ma il malato, l’idea che esista ancora così come era ieri.

Mia madre, due anni fa, era già in una fase avanzata della malattia, discutere non aveva senso. “Ma davvero?”, le ho detto. E ho ripetuto quel “ma davvero?” ogni volta che mi ha fatto uno dei suoi racconti strabilianti, come in Big Fish che non sai più cosa è vero, forse niente, forse tutto.

Non serviva contraddirla. Non era più lei. Non c’era più mia mamma per come l’ho conosciuta, così attenta alla verità, così libera nelle sue idee e così borghese nelle sue paure, così curiosa, ironica.

Poi oggi è successo che l’ho lavata, le ho messo dei vestiti puliti.

Mentre le sfilavo i pantaloni del pigiama, la sua mano ormai debole ha afferrato l’elastico. E l’ha fatto con una forza tenace, che arrivava da lontano. Dalla sua essenza. Perchè mia mamma è sempre stata così, estremamente pudica, ai limiti del bigottismo. Ecco, in quella mano improvvisamente vigorosa, che difendeva il suo corpo da uno sguardo indiscreto, ho per un attimo ritrovato mia madre.

“Lasciami fare una volta tanto!”, l’ho rimproverata.

Le ho parlato come se fosse ancora lì, senza sconti. E ho capito che qualcosa, nel marasma dei ricordi che si mescolano, sopravvive alla malattia e a quel qualcosa, chi accudisce, si deve attaccare con tutta la forza che ha. Come la mano di mia mamma a quei pantaloni.

 

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Il Covid e il ricovero

Nadia, questo il nome della mamma di Selvaggia, aveva 79 anni ed è morta stamattina. Da una decina di giorni era ricoverata all’ospedale di Sesto San Giovanni a causa del Covid. Proprio il virus le è stato fatale:

Questa mattina presto mia madre, Nadia, è morta. È morta di Covid e di compromessiI compromessi che tutti abbiamo accettato per continuare a vivere, lasciando inevitabilmente indietro qualcuno. Quelli come lei, nella maggior parte dei casi: i fragili” ha scritto Lucarelli. E ancora: “Non sono arrabbiata, perché io stessa ho ripreso il passo veloce di chi ha urgenza di vivere. E so che mia madre, che era prima di tutto una donna generosa, altruista, sempre in pena per il mondo, avrebbe barattato il suo sacrificio per il nipote che torna a scuola, per me che torno a viaggiare, per suo marito che può passeggiare nel parco, per la vita di tutti che ricomincia a germogliare. Mi piace pensare che se ne sia andata all’alba per questo: per salutarci tutti e augurarci una bella giornata, ‘correte, non vi preoccupate per me’. Come era lei, come ha vissuto.

 

 

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