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Mistero, in esclusiva l’omicidio Mollicone: le rivelazioni shock della sensitiva – FOTO

di Emanuela Longo

Pubblicato il 2013-02-28

La scorsa settimana, la trasmissione di Italia 1, Mistero, si è occupata della misteriosa uccisione della piccola Yara Gambirasio, la 13enne della provincia di Bergamo la cui morte resta ancora avvolta nel mistero. Per tale ragione, una delle conduttrici del programma, Jane Alexander, insieme all’aiuto di una sensitiva, Emanuela, era tornata nei luoghi dove Yara …

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La scorsa settimana, la trasmissione di Italia 1, Mistero, si è occupata della misteriosa uccisione della piccola Yara Gambirasio, la 13enne della provincia di Bergamo la cui morte resta ancora avvolta nel mistero. Per tale ragione, una delle conduttrici del programma, Jane Alexander, insieme all’aiuto di una sensitiva, Emanuela, era tornata nei luoghi dove Yara ha trascorse i suoi ultimi momenti di vita, in un viaggio toccante e ricco di rivelazioni. Questa settimana, Jane ed Emanuela hanno invece affrontato un altro caso di cronaca, quello relativo alla morte della giovane Serena Mollicone, uccisa misteriosamente 12 anni fa.

Nonostante i riflettori si siano in parte spenti su questa storia, Jane ha deciso di indagare insieme alla sensitiva Emanuela, al fine di scoprire il volto di chi ha tolto la vita alla giovane Serena. Dopo aver ripercorso la sua vita, fino a quel a quel tragico 1 giugno del 2001, quando fece perdere le sue tracce nel nulla per poi essere ritrovata senza vita due giorni dopo in un bosco poco distante dal paese, un servizio riassume anche i vari tentativi di depistaggio, che hanno messo spesso in cattiva luce il padre della ragazza uccisa. Di chi si tratta, e perchè?

Nel 2008, arrivò un colpo di scena: Santino Tuzzi, brigadiere dei carabinieri, dopo essere stato interrogato sul caso, fu trovato morto nei pressi del fiume Liri, a pochi chilometri da Arce. Si parlò di suicidio. Nei giorni precedenti alla sua morte, Tuzzi aveva visto in caserma la ragazza e per questo sentito come persona informata sui fatti. Ma perchè Serena si trovava lì? Cosa sapeva Tuzzi?

I riflettori si spensero nuovamente, fino al nuovo colpo di scena: è il 27 giugno del 2011 quando cinque persone vengono iscritte nel registro degli indagati. Si tratta dell’ex fidanzato, la madre, due carabinieri ed il figlio di uno dei due. Poche settimane fa, il RIS ha annunciato di aver separato tre profili genetici ricavati da tracce di Dna ritrovate sul nasco adesivo usato per immobilizzare la ragazza, ma questi non apparterrebbero agli indagati.

Jane Alexander ed Emanuela si sono recate ad Arce, dove hanno incontrato il padre della ragazza assassinata, Guglielmo, che per la prima volta ha accettato di recarsi nel luogo dove è stato trovato il corpo senza vita della figlia. La sensitiva, giunti sul posto, è riuscita a percepire immediatamente il luogo esatto dove è stato ritrovato il corpo di Serena: “Era notte…”, ha sussurrato, asserendo di provare come degli spilli sulle spalle. “Era buio, signor Guglielmo… Qui non sapevano dove metterla, non sapevano cosa fare. Per me c’era anche una donna… sento come una persona femminile…”.

Lo stesso padre conferma le rivelazioni di Emanuela, avendo avuto anche lui questo sospetto in merito al modo in cui era stato sistemato il nastro adesivo intorno ai polsi della ragazza. “Sono venuti qua con la macchina… hanno girato un po’ qua… le macchine potevano essere due. Io non so… io le dico le immagini che mi scorrono davanti e continuo a sentire il dolore sulle spalle. Hanno controllato i tabulati? Molte telefonate… Jene, c’è qui anche il carabiniere… l’anima del carabiniere, è qua… è qui vicino a lei…”.

In seguito, si sono recati nel posto dove il padre pensa che sia accaduto l’omicidio. Anche in questo caso, la sensitiva ha ammesso di aver avuto la visione di quel posto, anche se ovviamente non ha la certezza. Ha parlato di un’auto parcheggiata davanti ad una porta, ma ha poi ammesso di non voler proseguire nell’indagine.

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