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Minzolini, spese per quasi 70mila euro con la carta di credito della Rai?

di Simone Morano

Pubblicato il 2010-11-12

Qualche giorno fa, il Consiglio di Amministrazione della Rai si è occupato delle spese di rappresentanza effettuate dal direttore del Tg1 Augusto Minzolini. Il direttore del telegiornale di Raiuno avrebbe speso, con la carta di credito aziendale della Rai, 66.000 (sessantaseimila) euro, circa 5.500 euro al mese. Come riferisce il Secolo XIX, il Cda ha affrontato …

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Augusto Minzolini

Qualche giorno fa, il Consiglio di Amministrazione della Rai si è occupato delle spese di rappresentanza effettuate dal direttore del Tg1 Augusto Minzolini.

Il direttore del telegiornale di Raiuno avrebbe speso, con la carta di credito aziendale della Rai, 66.000 (sessantaseimila) euro, circa 5.500 euro al mese. Come riferisce il Secolo XIX, il Cda ha affrontato la questione con notevole imbarazzo soprattutto da parte degli esponenti della maggioranza, che finora, dinanzi ai diversi attacchi di faziosità rivolti all’ex giornalista de La Stampa provenienti dal centrosinistra e da diversi organi d’informazione, avevano sempre difeso Minzolini.

Premessa. La Rai mette a disposizione dei direttori di rete e di testata una carta di credito aziendale, per quelle che vengono definite, appunto, spese di rappresentanza. Il tetto mensile delle spese (per pagare pranzi o cene, per fare regali ed omaggi a ospiti, fonti o esponenti di istituzioni) si aggira attorno ai 500 euro, per un conto annuale tra i 5 e i 7 mila euro.

La questione riguardante gli “eccessi” di Minzolini rischia di diventare problematica, soprattutto in tempi di crisi per la tv pubblica, con conti pubblici da sistemare tanto da aver persuaso la Corte dei Conti a verificare quanto accade durante le riunioni del Cda.

La magistratura contabile, ora, si occupa anche di questa vicenda. In particolare Luciano Calamaro, il magistrato che da qualche settimana prende parte alle sedute del cda Rai, ieri avrebbe preso nota dello stupore dei consiglieri dopo la lettura delle spese di Minzolini, e avrebbe chiesto gli atti della pratica al direttore generale Mauro Masi.

Calamaro valuterà se i soldi sono stati spesi in maniera corretta. In caso contrario, il caso approderà in Corte dei Conti.

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