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Minzolini: “L’indagine? Casualmente arriva a due giorni dalle elezioni”

di Simone Morano

Pubblicato il 2011-05-13

Il direttore del Tg1 Augusto Minzolini non ci sta, e passa al contrattacco, dopo aver appreso di essere stato iscritto nel registrato degli indagati dopo l’inchiesta nata a proposito delle sue spese realizzate con la carta di credito che gli era stata concessa dalla Rai. Se si tratta di una notizia vera, non è altro …

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Il direttore del Tg1 Augusto Minzolini non ci sta, e passa al contrattacco, dopo aver appreso di essere stato iscritto nel registrato degli indagati dopo l’inchiesta nata a proposito delle sue spese realizzate con la carta di credito che gli era stata concessa dalla Rai.

Se si tratta di una notizia vera, non è altro che l’ennesimo attacco in quel delta del Mekong che la Rai è diventata. È arrivato il turno della Procura di Roma, dopo l’inchiesta della Procura di Trani, le iniziative dell’Agcom e le polemiche dell’Usigrai.

L’ex notista politico de La Stampa evidenzia:

Quello che mi fa sorridere è che questa notizia sia finita sui giornali a due giorni dalle elezioni. Ma non mi arrabbio, e non mi stupisco nemmeno, perché so come vanno le cose in Italia. Mi sembra evidente la strumentalità politica. L’indagine penale d’altra parte a sua volta prende spunto dall’esposto di un partito politico, l’Italia dei Valori. In ogni caso sono più che sereno, si tratta di una vicenda i cui contorni sono delineati in maniera assolutamente chiara. Un atto dovuto e basta.

Minzolini spiega, infine, la sua versione dei fatti.

Dall’azienda mi era stato dato un benefit in cambio dell’esclusiva giornalistica: a contratto già firmato il presidente Rai mi chiese di interrompere una collaborazione con il settimanale Panorama. Un benefit di cui ho goduto fino a quando, dopo diciotto mesi e dopo aver approvato un bilancio, il vertice Rai ha scoperto, e uso un eufemismo, che quel benefit non era compatibile con la politica aziendale.

 

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