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Michelle Hunziker: “Sono nel fiore della realizzazione sessuale ed emotiva” e parla dei compromessi sessuali per entrare in tv

di Laura Errico

Pubblicato il 2010-12-02

Michelle Hunziker posa sulla copertina di GQ, dove si confessa in un’intervista. La showgirl di origine svizzera parla dell’importanza dello studio per lavorare nel mondo dello spettacolo ed afferma che una persona può anche scegliere di diventare subito popolare, rischiando però di diventare una meteora e di cadere presto nell’oblio. Michelle Hunziker asserisce poi che …

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Michelle Hunziker posa sulla copertina di GQ, dove si confessa in un’intervista.

La showgirl di origine svizzera parla dell’importanza dello studio per lavorare nel mondo dello spettacolo ed afferma che una persona può anche scegliere di diventare subito popolare, rischiando però di diventare una meteora e di cadere presto nell’oblio.

Michelle Hunziker asserisce poi che scendere a compromessi sessuali per fare carriera in tv non serve a nulla, perchè si sta sotto i riflettori per un po’ di tempo, ma poi non si lavora più. Poi aggiunge che concedere favori sessuali, oltre a non offrire nessun vantaggio lavorativo, serve a rovinare le persone nell’anima, nel cuore e nel loro essere donne. Tuttavia a farla arrabbiare sono le persone che fanno questo tipo di proposte, perchè:

Se hai 17 anni e ti manca un’educazione adeguata, non capisci. Col cavolo che a 17 anni una è in grado di decidere. Pensa a un maiale di 50, 60 anni: una ragazzina se la rigira come vuole. Noi mamme dobbiamo essere brave a dar loro i giusti valori.

Poi la Hunziker parla di sè e dice che è felice dei suoi 33 anni e non vorrebbe essere più giovane, perchè è nel “fiore della realizzazione a livello sessuale ed emotivo”.

Infine la showgirl risponde alle critiche che le sono rivolte per aver indossato un vestito, considerato troppo corto, in un programma della televisione tedesca.

Hanno parlato bene del programma, ma è bastato che un pirla scrivesse quella roba su Internet perché i giornali italiani la riprendessero. All’estero ci vedono come dei buffoni, dei poveracci.

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