Santoro non è più un dipendente Rai, ma resta solo un “collaboratore”. Questa è la notizia al centro della giornata di ieri. Michele Santoro, conduttore di Annozero, lascerà la trasmissione il prossimo 10 giugno, in seguito ad una stagione tormentata e non certo priva di pressioni.
Un addio che è “costato” alla Rai due milioni e mezzo di “buonuscita”, anche se finora si è voluto parlare di una “separazione consensuale”, secondo il comunicato di Viale Mazzini, diffuso ieri. Si è poi voluto sottolineare come ciò non significhi la rottura definitiva dei rapporti Rai-Santoro, poichè la Rai continuerà quindi ad avvalersi della collaborazione del giornalista. Al momento, non si conoscono ancora le modalità, nonostante si parli di “nuovi progetti editoriali per i prossimi due anni”, che porterebbero a pensare a cicli di docufiction per la seconda e terza rete Rai.
L’accordo non è ancora stato firmato, e per questo Santoro non ha ancora rilasciato una dichiarazione ufficiale in cui spiega le ragioni di tale “separazione”. Probabilmente, ciò accadrà non appena l’accordo, approvato dal CdA (con 7 voti favorevoli e due astenuti), verrà definitivamente firmato.
Dubbi e ipotesi, dunque, aleggiano su tale evento, che lascia prevedere la fine definitiva del celebre talk show Annozero.
Il collega Bruno Vespa, intanto, in modo sarcastico ha così commentato:
Tutto come previsto. Sono contento che Michele resti con noi. Ma si conferma che per lui essere perseguitato è stato un magnifico investimento.
Per la Rai ed il suo presidente generale, Mauro Masi e per il presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, sicuramente un “peso” in meno e il raggiungimento della vittoria da tempo sperata, per gli italiani, la fine dell’utopia di un’informazione libera ed indipendente, che lascia l’amaro in bocca ed un senso di inspiegabile sconfitta.
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