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Michele Bravi rompe il silenzio dopo l’incidente mortale “Sono in terapia, ho paura di fare la vittima”

di Emanuela Longo

Pubblicato il 2019-05-23

Dopo un silenzio lungo mesi, il cantante Michele Bravi ha rilasciato la sua prima intervista ufficiale al Corriere della Sera. La sua vita è stata totalmente stravolta lo scorso novembre, dopo essere rimasto coinvolto in un incidente stradale a Milano in cui è morta una donna. “La mia paura è fare la vittima, davvero non …

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Dopo un silenzio lungo mesi, il cantante Michele Bravi ha rilasciato la sua prima intervista ufficiale al Corriere della Sera. La sua vita è stata totalmente stravolta lo scorso novembre, dopo essere rimasto coinvolto in un incidente stradale a Milano in cui è morta una donna. “La mia paura è fare la vittima, davvero non voglio”, ha esordito, prima di rispondere alle domande di Chiara Maffioletti.

Michele Bravi, la prima intervista dopo l’incidente

In questi mesi, Michele Bravi ha rivelato di essere rimasto letteralmente in silenzio: “Il rispetto per questa tragedia mi ha portato al silenzio. Tornare a parlare è strano: questa non è solo la mia storia. Non so. Sono sempre stato uno che parlava molto, il silenzio mi spaventava. Ho iniziato a scrivere canzoni proprio perché mi faceva così paura e preferivo riempirlo con le melodie che avevo in testa. Eppure sono stato mesi senza dire una parola”.

La sera di novembre in cui avvenne l’incidente, il ragazzo aveva appena terminato le prove dei concerti in programma nei giorni seguenti. “Sì, è cambiato tutto perché è cambiato il mio modo di vedere le cose. Prima quello che mi capitava si divideva in modo binario: bene o male, bianco o nero, giusto o sbagliato. Ora è tutto diverso. Credo lo capisca chi ha vissuto una tragedia: le cose non le cataloghi, le accetti. Smetti di semplificare la realtà in due poli e vedi un mondo molto più complesso. Anche trovare un significato non ha più significato”, dice oggi.

Dell’incidente fa fatica a parlarne perchè “non voglio rendere questa tragedia un momento di opinione pubblica”, però spiega che “sono state fatte intendere tante cose sbagliate. La tragedia non è certo un titolo sensazionalistico e molto di quello che si è scritto è stato già smentito”. Eppure dopo la tragedia ha scoperto di non essere del tutto solo: “Ho scoperto di avere tanti porti sicuri che ignoravo. Mi hanno stupito tante cose che prima non vedevo e non so come facessi”, dice.

In questi mesi ammette di aver visto al massimo 20 persone: “È come se avessi fatto un viaggio… Sto cercando di tornare, ma non so se ci riuscirò. È un primo mattoncino per ritrovare la mia realtà”. Forse è ancora prematuro per poter dire che sia tornato a tutti gli effetti a cantare, ma Michele ha tanta voglia di ricostruire la realtà. “Non so se le cose torneranno mai come prima, in questo senso. Però mi mancano le persone, tantissimo. Mi manca la gente. La voglia di incontrarla è ancora tanta. Sto muovendo i primi passi”, aggiunge.

Oggi come sta? “Non so”, dice, “Ho imparato ad affrontare le cose giorno per giorno. Per me già pensare a domani è un tempo lunghissimo”. Certamente la psicoterapia che sta facendo ha contribuito a dargli una mano importante, “Senza quella, non sarei qua e se c’è un messaggio che posso dare è questo: non temere di farsi aiutare. Io ho avuto tanta luce attorno che mi ha spinto a mettere questo primo tassello per tornare al reale”. Però non ha ancora ripreso a guidare: “Fa parte di un percorso medico e quel momento non è ancora arrivato”.

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