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Michael Bublé non lascia la musica: il crooner canadese fa dietrofront, le parole della portavoce

di Valentina Gambino

Pubblicato il 2018-10-17

Niente ritiro per Michael Bublé. Il crooner canadese solo qualche giorno fa aveva annunciato il suo addio alla musica in un’intervista rilasciata alla rivista “Weekend” del Daily Mail, ma è già arrivata la smentita da parte del suo entourage. “Michael Bublé non ha assolutamente nei suoi piani il ritiro. Non ero presente durante l’intervista ma …

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Niente ritiro per Michael Bublé. Il crooner canadese solo qualche giorno fa aveva annunciato il suo addio alla musica in un’intervista rilasciata alla rivista “Weekend” del Daily Mail, ma è già arrivata la smentita da parte del suo entourage. “Michael Bublé non ha assolutamente nei suoi piani il ritiro. Non ero presente durante l’intervista ma (la dichiarazione) deve essere stata presa fuori contesto” ha dichiarato la portavoce Liz Rosenberg a “Insider”.

Michael Bublé non lascia la musica

“Forse mentre stava discutendo delle diverse emozioni provate in questi ultimi anni, ha detto che questo pensiero potrebbe avergli attraversato la mente. Con un nuovo album in uscita, le ospitate in televisione e un possibile tour posso assicurare che non si sta ritirando” ha spiegato la rappresentante di Michael Bublé.

Nell’intervista il cantante aveva dichiarato che la malattia del figlio Noah aveva cambiato la percezione della vita, mettendo in discussione le sue priorità. Ora però è arrivata la smentita del suo entourage, che ha negato il suo addio alla musica e confermato i prossimi impegni lavorativi di Michael Bublé.

Le prime dichiarazioni

“Lascio al top la mia carriera”. “Ho deciso che non leggerò più il mio nome sulla stampa, non leggerò una recensione… Ho deciso di non usare più i social… Il mio interesse è cambiato, la mia percezione della vita”. Michael Bublé aveva detto che non avrebbe mai messo davanti il suo lavoro alla sua famiglia. Ha pensato che non avrebbe mai più fatto musica dopo quel che aveva passato, che è la cosa peggiore che si possa provare da genitore.

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