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“Mi chiamavano zingara”, episodi razzisti nel passato di Federica Calemme: “Massacrata”

di Emanuela Longo

Pubblicato il 2022-01-26

Federica Calemme si è confidata con Delia Duran ripercorrendo la sua vita e raccontando i suoi esordi nel mondo dello spettacolo. Tutto nacque grazie all’iniziativa del padre che decise di mandare alcune sue foto alle agenzie. Durante la sua giovane vita, tuttavia, non sono mancati momenti difficili e che hanno messo a dura prova la …

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Federica Calemme si è confidata con Delia Duran ripercorrendo la sua vita e raccontando i suoi esordi nel mondo dello spettacolo. Tutto nacque grazie all’iniziativa del padre che decise di mandare alcune sue foto alle agenzie. Durante la sua giovane vita, tuttavia, non sono mancati momenti difficili e che hanno messo a dura prova la Vippona e le sue fragilità.

Federica Calemme e le confidenze a Delia Duran

Con Delia, Federica Calemme ha ripercorso l’inizio della sua carriera di modella, quando dalla sua città si spostava verso la Capitale per i suoi primi lavori:

Andavamo una volta a settimana da Napoli a Roma per due-tre mesi. Poi ho iniziato a fare il mio primo lavoro a Roma. Poi mi sono fermata perché ero troppo piccola, volevo uscire con le amiche, non sapevo se volevo farlo, non mi sentivo pronta e mi sono fermata. Se mi sentivo brutta? Magari non portata, ero insicura.

A crearle tutte quelle insicurezze furono alcuni episodi di razzismo subiti da piccola:

Da piccola ero scura, nera nera e mi prendevano in giro perché dicevano che ero zingara, ero diversa, non ero italiana. Che poi non ci sarebbe nulla di male! Mi hanno massacrato un sacco… Non mi sentivo pronta per questo mondo. Ho ripreso poi a 17 anni a lavorare tramite un agente di Napoli che è poi diventato il mio più caro amico.

Poi però grazie al mondo dello spettacolo ha compreso di essere portata per questo lavoro e sono tornate in lei le sicurezze inizialmente andate perse:

Ho visto che poi mi piaceva, mi piaceva essere fotografata, mi sapevo muovere ed ho acquistato un po’ di sicurezza perché poi ti porta ad avere un po’ di sicurezza in più. A viaggiare… poi io amo cambiare sempre e non essere sempre ferma in un posto. Ogni volta che mi propongono un lavoro sono sempre pronta. Mi piace e sono anche fortunata perché amo quello che faccio e spero di farlo non per sempre ma per un po’.

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