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Maurizio Costanzo Show, il ritorno su Rete 4: argomenti, ospiti e le critiche di Costanzo alla Rai

di Emanuela Longo

Pubblicato il 2015-02-27

Di recente vi avevamo annunciato il ritorno di Maurizio Costanzo alla guida del suo storico Maurizio Costanzo Show, che ci farà compagnia a partire da domenica 12 aprile su Rete 4 per un totale di 4 puntate, una a settimana. Non è detto però che il programma storico non andrà ad allungarsi, secondo quanto ha …

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Di recente vi avevamo annunciato il ritorno di Maurizio Costanzo alla guida del suo storico Maurizio Costanzo Show, che ci farà compagnia a partire da domenica 12 aprile su Rete 4 per un totale di 4 puntate, una a settimana. Non è detto però che il programma storico non andrà ad allungarsi, secondo quanto ha fatto intendere lo stesso Costanzo sulle pagine del Corriere della Sera di ieri. Ma cosa dobbiamo aspettarci dalla trasmissione che torna in grande stile dopo l’ultima puntata del 9 dicembre 2009? Ce lo ha spiegato lo stesso Costanzo nel corso dell’intervista al quotidiano.

Maurizio Costanzo Show, ecco le dichiarazioni di Maurizio Costanzo al Corriere della Sera

Le quattro puntate in programma del Maurizio Costanzo Show, a quanto pare avranno la stessa struttura dello storico talk. Nel corso di un’intervista pubblicata sul numero di ieri del Corriere della Sera al padrone di casa del programma, che torna su Rete 4 a partire dal prossimo 12 aprile, Costanzo commenta: “Sarà un po’ come ritrovarsi al Parioli ma trasferiti agli stabilimenti De Paolis con la possibilità di poter mostrare alle spalle, fotografie e filmati”. La sigla storica resta intatta e Costanzo assicura la presenza di una piccola orchestra, “filiazione di quella di Demo Morselli che ora lavora alla Rai”. Non è tutto: “Giocherò ancora la carta della passerella, non solo come elemento di memoria”.

In merito agli argomenti che domineranno nel corso delle quattro puntate del Maurizio Costanzo Show, il giornalista e conduttore ha anticipato: “Mi concentrerò sulla famiglia. Sul legame più antico della nostra società, della nostra cultura. Da un po’ di tempo la famiglia è messa da parte nel panorama mediatico”. Poi rivela cosa vedremo nella prima puntata del 12 aprile: “Sarà dedicata al tema della vedovanza. Spero di avere in studio le vedove di Mike Bongiorno, di Nino Manfredi e di Gianfranco Funari”. Si passerà poi al rapporto padre-figli (“Vorrei Vittorio Sgarbi con il figlio”) ma anche nonni-nipoti.

La storica formula del talk di Maurizio Costanzo reggerà alla prova del tempo? In merito l’anchorman ha commentato: “Osservo che nessuno ha più proposto la formula del ‘fritto misto’, ovvero dei tanti generi umani i contrasto uno accanto all’altro”. C’è però un’eccezione ed è rappresentata da Bruno Vespa: “L’unico ad aver capito il problema è Bruno Vespa che alterna spesso e volentieri puntate “leggere” all’approfondimento politico. Se il talk continua col tradizionale giro delle sette chiese, delle liti e dei confronti, non andrà da nessuna parte e certo non avvicinerà il pubblico alla politica, altro problema non da poco. Oggi come oggi, se mai dovessi ospitare un politico in trasmissione gli chiederei di parlare di se stesso, del rapporto con la vita normale. Altrimenti meglio che non venga”.

Costanzo ha quindi voluto commentare anche il duello del prime time del martedì, quando a sfidarsi, televisivamente parlando, sono i due talk politici, Ballarò su RaiTre e diMartedì su La7: “Mi chiedo cosa aspettino le reti a cambiare giorni. Ma fateli in due serate diverse, santo cielo! Che senso ha duellare per un puntarello di share con ascolti comunque bassi?”.

Infine, ecco cosa pensa della Rai di oggi, senza risparmiare qualche critica: “La Rai propone cose molto buone ma, di fondo, mi sembra priva di vere, grandi iniziative televisive. Io capisco molto bene le difficoltà del direttore di Rai1, Giancarlo Leone, amico e grande professionista. Ma mi chiedo se la mancanza di un vero, grande show all’italiana possa essere risolto con una gara di pattinaggio sul ghiaccio. Quanti italiani pattinano? Il gelo del ghiaccio rischia di arrivare al telespettatore. Se Renzi modifica la governance affidandole una missione chiara di cambiamento, penso che la Rai potrà davvero guardare al futuro”.

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