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Marco Carta, furto alla Rinascente: un commesso “L’ho visto nei camerini, la donna gli passava le maglie”

di Emanuela Longo

Pubblicato il 2019-06-03

La vicenda che vede protagonista Marco Carta sembra non essersi ancora placata nonostante le dichiarazioni del cantante ai giornalisti. Dopo il presunto furto alla Rinascente di Milano, il vincitore di Amici e Sanremo era stato processato per direttissima ma il gip non aveva convalidato il suo arresto. Tuttavia, secondo le ultime indiscrezioni resterebbe comunque indagato …

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La vicenda che vede protagonista Marco Carta sembra non essersi ancora placata nonostante le dichiarazioni del cantante ai giornalisti. Dopo il presunto furto alla Rinascente di Milano, il vincitore di Amici e Sanremo era stato processato per direttissima ma il gip non aveva convalidato il suo arresto. Tuttavia, secondo le ultime indiscrezioni resterebbe comunque indagato ed anzi sarebbe stato rinviato a giudizio con udienza fissata al prossimo settembre. Ora però spunta una testimonianza importante che potrebbe fornire una versione inedita rispetto a quanto accaduto.

Marco Carta, furto alla Rinascente: parla un commesso

Fanpage.it ha riportato la testimonianza di un commesso della Rinascente presente al momento del presunto furto ad opera di Marco Carta e di una donna 53enne. Il commesso avrebbe riferito di aver visto il cantante entrare nei camerini e farsi passare le famose sei magliette del bottino. Ecco quali sono state le sue rivelazioni.

“Vedevo entrambi i soggetti prelevare delle maglie al primo piano e con le stesse salire con le scale mobili fino al terzo piano; fatto ciò, li vedevo entrare nei camerini di prova dove rimanevano svariati minuti. In questa fase, la donna restava fuori e passava le maglie al ragazzo che si trovava all’interno. Finito di passare tutte le maglie, la donna dava la propria borsa personale al ragazzo, che poco dopo usciva dai camerini”, ha spiegato il commesso.

“Entrambi usciti dai camerini, notavo che in mano non avevano più le maglie prelevate. Seguivo sempre visivamente i soggetti e li vedevo salire con le scale mobili e andare al quarto piano, più precisamente nei bagni adibiti al pubblico (vedevo il ragazzo entrare e uscire immediatamente). Riprendevano le scale mobili fino al piano secondo, dove il ragazzo prelevava dagli espositori due costumi da uomo  e si recava alle casse per il pagamento. Riprendevano le scale mobili fino al piano terra, dove oltrepassavano le batterie antitaccheggio facendole allarmare”, ha proseguito.

Dove sarà la verità? La Polizia intanto sta controllando le immagini delle telecamere e non è escluso che possa emergere una versione diversa rispetto a quella finora fornita da Marco Carta.

 

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Un vecchio proverbio diceva “male non fare, paura non avere”. Ho continuato a ripetermelo in attesa di vedere il magistrato e ho fatto bene a ripetermelo e ad aver fiducia nella magistratura che ha riconosciuto la mia totale estraneità ai fatti. Sono molto scosso in questo momento e spero e mi auguro con tutto il cuore che la stampa e il web diano alla notizia della mia estraneità al reato di furto aggravato la stessa rilevanza che hanno dato all’arresto. In questi casi quando sai di essere ingiustamente accusato pensi alla tua famiglia e alle persone a te care che leggono notizie e si allarmano e soffrono inutilmente. Vi prego di restituire a loro la serenità che meritano. Sono una persona onesta e certamente non rubo. Grazie ancora e spero mi aiutiate per me e per loro a fare chiarezza.

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