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Marco Carta: arresto illegale? Lui “ringrazia” gli haters, ecco cosa gli hanno fatto

di Valentina Gambino

Pubblicato il 2019-06-12

A poche ore di distanza dalla notizia con cui sono state rese note le motivazioni secondo le quali il giudice della sesta sezione penale di Milano Stefano Caramellino non ha convalidato l’arresto di Marco Carta per il furto di 6 magliette del valore di 1200 euro alla Rinascente di Milano, il cantante sui social ha …

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A poche ore di distanza dalla notizia con cui sono state rese note le motivazioni secondo le quali il giudice della sesta sezione penale di Milano Stefano Caramellino non ha convalidato l’arresto di Marco Carta per il furto di 6 magliette del valore di 1200 euro alla Rinascente di Milano, il cantante sui social ha detto la sua. Il cantante sardo ha voluto ringraziare quanti gli hanno creduto fin dal principio non dubitando della sua buona fede.

Marco Carta contro gli haters: ecco cosa hanno fatto

Ecco cosa ha scritto Marco Carta tramite social:Grazie, a tutti quelli che mi hanno difeso senza bisogno di questo servizio (ha postato un video dal TG che riassume la questione) che comincia a fare chiarezza circa la situazione, grazie alla mia famiglia e a tutti i miei colleghi” scrive il vincitore di Amici 7.

Il cantante che recentemente si è difeso anche nello studio di Live – Non è la d’Urso, si è tolto qualche sassolino dalle scarpe rivolgendosi invece a coloro che lo hanno denigrato da subito ringraziandoli per averlo reso una persona ancora più forte: “Ma grazie sopratutto a voi haters per avermi fatto capire che sono più forte di quanto pensassi, grazie per avermi reso più resistente. Grazie a voi, quando con i vostri tag nelle Stories mi mandavate antitaccheggi in maniera allusiva, denigratoria e calunniante”.

Arresto illegale? Parla il giudice

A quanto pare, l’arresto di Marco Carta sarebbe illegale. Il giudice Stefano Caramellino non avrebbe convalidato l’arresto. Gli “elementi di sospetto sono del tutto eterei, inconsistenti”, la “versione degli imputati non è allo stato scalfita da alcun elemento probatorio contrario”. Lo ha scritto il giudice di Milano nell’ordinanza. L’ufficiale giudicante parla anche di “carenza di gravità indiziaria” e di un arresto che “non può ritenersi legittimo”.

Nonostante questo, resta confermato l’arresto per la sua amica e lui è comunque indagato per concorso in furto aggravato. A settembre, come più volte ribadito, ci sarà il processo.

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