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Lillo e Greg: “La Littizzetto è volgare, Gino e Michele sono dozzinali”

di Simone Morano

Pubblicato il 2010-12-24

Non le manda certo a dire il duo comico Lillo e Greg, nell’intervista pubblicata oggi sul Quotidiano Nazionale. Le ex Iene, da otto anni in onda su Radiodue con Sei uno zero, sparano a zero su colleghi ritenuti capisaldi della comicità italiana. Spiega, in particolare, Greg: E’ dai tempi dei Giancattivi che in tv è …

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Lillo e Greg

Non le manda certo a dire il duo comico Lillo e Greg, nell’intervista pubblicata oggi sul Quotidiano Nazionale. Le ex Iene, da otto anni in onda su Radiodue con Sei uno zero, sparano a zero su colleghi ritenuti capisaldi della comicità italiana.

Spiega, in particolare, Greg:

E’ dai tempi dei Giancattivi che in tv è scomparsa una comicità di tipo surreale. Si dice sempre che è più difficile far ridere che far piangere, ma non è vero. Basta una parola volgare, una buccia di banana, una torta in faccia. Strappare una risata con questi trucchi è facile Ecco perché le trasmissioni oggi usano sempre di più gente comune e non artisti veri. Se prendi un pilota di Formula1 e gli fai cucinare un risotto, questo è sufficiente a fare spettacolo. Non c’è più bisogno di autori. Anche a Zelig non c’è necessità di grandi autori, bastano Gino e Michele che sono dozzinali. Poi a Zelig si contrappongono quelli che vorrebbero essere diversi, come la Littizzetto. Ma per me la Littizzetto è volgarità allo stato brado.

I due, poi, parlano di quelli che considerano le proprie fonti di ispirazione. E così, se Lillo si riferisce ai Monty Python ( “Mi hanno folgorato”), Greg va anche oltre:

A me loro non hanno mai entusiasmato. Preferisco i grandissimi italiani, Walter Chiari, i Gobbi, Vianello e Tognazzi, Felice Andreasi, Luciano Salce, e gli americani come Woody Allen e Mel Brooks. Oggi, se vai a Zelig e domandi chi era Walter Chiari, sono sicuro che in pochi sanno rispondere.

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