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Le invasioni barbariche, intervista ad Annalisa: “Mi riconosco in quello che canto, ci sarà tempo per fare vedere cosa c’è sotto l’etichetta” – FOTO

di Valentina Gambino

Pubblicato il 2013-02-21

Ieri sera è andata in onda su La 7 una nuova puntata de Le invasioni Barbariche, programma condotto da Daria Bignardi. Tra i vari ospiti e le tanto attese interviste barbariche, l’ultima ad essere intervista è stata Annalisa Scarrone, nata (televisivamente parlando) da Amici 10 classificandosi seconda dietro Virginio Simonelli anche se, possiamo affermare che …

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Ieri sera è andata in onda su La 7 una nuova puntata de Le invasioni Barbariche, programma condotto da Daria Bignardi. Tra i vari ospiti e le tanto attese interviste barbariche, l’ultima ad essere intervista è stata Annalisa Scarrone, nata (televisivamente parlando) da Amici 10 classificandosi seconda dietro Virginio Simonelli anche se, possiamo affermare che le spetti di diritto il premio di vincitrice morale di quella edizione.

Quest’anno, la talentuosa cantante ha partecipato alle 63esima edizione del Festival di Sanremo, condotta da Fabio Fazio e Luciana Littizzetto con il brano Scintille (ma anche Non so ballare, che dà il titolo all’album, ma poi scartata durante la kermesse, come il nuovo regolamento questo nuovo anno richiedeva per tutti i cantanti in gara) e, in poco tempo ha conquistato anche la fetta di pubblico degli scettici, nonostante qualche critica sterile legata ai talent show (ma ancora? Mi aspettavo una sommossa collettiva sua, di Mengoni, Maggio e Chiara).

La bravura, la classe, la raffinatezza di questa ragazza sono proprio indiscutibili, oltre alla voce, pulita, limpida con un timbro vocale unico e riconoscibile. Ieri, durante la breve intervista, niente tavolo per lei, ma solo due sgabelli e la presentazione della Bignardi: “Concludiamo raccontandovi un po’ una ragazza misteriosa, è apparsa al Festival nella sua freschezza, con questi occhi bellissimi, una voce purissima e ne sappiamo solo il nome, la vogliamo conoscere meglio”.

Dopo le classiche domande di rito sul look di Sanremo e sulla coincidenza che Fazio è di Savona esattamente come lei (ma prima di questa occasione non avevamo mai avuto il piacere di incontrarsi) e dopo aver parlato un buon quarto d’ora su Savona, i suoi abitanti e il carattere savonese, la Bignardi si decide a fare la prima domanda: “Tu sembri una persona riservata”, chiara e precisa la sua risposta: “Infatti è così e forse potrebbe anche essere una parte del famoso carattere savonese, non lo so. Comunque sicuramente abbiamo un po’ tutti un atteggiamento che in superficie potrebbe sembrare a volte freddo, a volte distaccato, in realtà non è poi così, c’è molta sobrietà”.

Messa da parte la parentesi caratteriale si parla di scuola: “Tu sei una delle pochissime cantanti laureate”, “Sì, ebbene sì, sono laureata in Fisica. Non sono una scienziata, ho fatto una gran fatica per arrivare alla fine. Io dico sempre che una volta che sei arrivato in fondo a Fisica può fare qualsiasi cosa”.

Dopo la laurea finalmente si parla di musica ed Annalisa confessa di avere un passato da forte sostenitrice dell’heavy metal: “Ho avuto un periodo metallaro, ho avuto vari periodi, capelli viola quelle cose un po’ così… poi è passata”. Daria si complimenta per il disco nuovo, definendolo: “raffinato” e la cantante lo spera davvero di cuore: “L’intenzione è questa, mi auguro che sia così perché c’è dietro un grande lavoro” poi racconta Scintille: “Superficialmente potrebbe sembrare leggera, di fatto poi conserva una leggerezza, in realtà dentro c’è un invito ad affrontare le piccole cose con la meraviglia e lo stupore tipici di quando si è bambini. Trovo che sia interessante il testo, ricorda un po’ un flusso di coscienza”.

“Terza al televoto, penultima per la giuria di qualità, una bella dicotomia” chiede la Bignardi, la cantante senza filtri racconta le sue sensazioni in merito: “Mi è dispiaciuto molto essere 12esima per la giuria di qualità e chiaramente sono stata molto felice del terzo posto al televoto, però io penso di essere stata già molto fortunata a essere coinvolta in questo Festival così qualitativamente alto, sono felice che il mio nome sia stato in mezzo ad altri nomi presenti. Io sono agli inizi, a me questo Festival serviva per fare un passo avanti in credibilità che a me serviva”.

Dopo aver cantato Scintille, alla Bignardi sorge un’altra curiosità: “Tu ti riconosci in quello che canti?” “Io mi riconosco in quello che canto, a volte penso che mi sia stata data un’etichetta però penso che ci sia il tempo per far vedere esattamente quello che c’è sotto l’etichetta”.

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