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La vita è bella, il capolavoro di Roberto Benigni, stasera su RaiUno nella Giornata della Memoria

di Emanuela Longo

Pubblicato il 2013-01-27

In occasione della Giornata della Memoria, stasera sulla prima rete Rai andrà in onda il vero capolavoro realizzato da Roberto Benigni, che lo vede anche protagonista all’interno della stessa pellicola: La vita è bella. Vincitore di cinque Nastri d’argento, 7 nomination agli Oscar e 3 statuette, come miglior film, a Benigni come miglior attore protagonista …

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In occasione della Giornata della Memoria, stasera sulla prima rete Rai andrà in onda il vero capolavoro realizzato da Roberto Benigni, che lo vede anche protagonista all’interno della stessa pellicola: La vita è bella. Vincitore di cinque Nastri d’argento, 7 nomination agli Oscar e 3 statuette, come miglior film, a Benigni come miglior attore protagonista e alla musica di Nicola Piovani, La vita è bella è un film da vedere e rivedere, in grado di commuovere e farci riflettere ed è proprio su questa pellicola che RaiUno punta al fine di non dimenticare le vittime dei crimini nazisti e gli orrori dell’Olocausto.

La tv di Stato, proprio in concomitanza con la celebrazione della Giornata della Memoria, istituita tredici anni fa e fissata nel giorno in cui nel 1945 furono abbattuti i cancelli di Auschwitz, ha deciso di dare vita ad un palinsesto ricco di appuntamenti che abbiamo riassunto in questo articolo e che ha preso il via già lo scorso lunedì, con interessanti appuntamenti anche nei prossimi giorni, tra documentari, film e speciali ad hoc.

La storia della pellicola, vede protagonista Guido, un giovane ebreo amante della vita e della poesia, che si reca ad Arezzo con l’amico Ferruccio in cerca di lavoro. Dopo essersi fatto assumere come cameriere dallo zio Eliseo, che gestisce il Grand Hotel, s’innamora follemente di Dora, un’insegnante promessa sposa all’antipatico fascista Rodolfo. Con l’esuberanza e l’allegria del suo carattere, riesce a vincere le reticenze della maestrina, e a sposarla.

Sei anni dopo, probabilmente denunciato dalla suocera che non ha mai digerito il matrimonio, Guido è deportato in un campo di concentramento con lo zio Eliseo e col suo figlioletto, il piccolo Giosuè. È l’inizio della tragica avventura di un padre che, per proteggere il figlio dalla realtà, maschera l’intero dramma della prigionia dietro la ridente facciata di un appassionante gioco a punti; di un marito che cerca di restare vicino all’amata moglie; di un uomo, che è disposto veramente a tutto, pur di difendere ciò che ha di più caro. Sino alla prova conclusiva, che nella fantasia di Giosuè assume i connotati di una lunga partita a nascondino, prima dell’assegnazione dell’ambito premio finale.

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