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La storia dei minatori intrappolati stasera su Discovery Channel in Cile: fine dell’inferno

di Simone Morano

Pubblicato il 2010-11-13

La storia dei minatori intrappolati cileni arriva anche in tv. Mentre tra Cile, Spagna e Stati Uniti hanno preso il via ben quattro progetti cinematografici dedicati alla vicenda, la storia che ha fatto commuovere il mondo per due mesi approderà anche sul piccolo schermo con Cile: fine dell’inferno, docufilm in onda su Discovery Channel in …

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La diretta in mondovisione dei minatori è iniziata il 5 agosto

La storia dei minatori intrappolati cileni arriva anche in tv. Mentre tra Cile, Spagna e Stati Uniti hanno preso il via ben quattro progetti cinematografici dedicati alla vicenda, la storia che ha fatto commuovere il mondo per due mesi approderà anche sul piccolo schermo con Cile: fine dell’inferno, docufilm in onda su Discovery Channel in anteprima questa sera alle 23 (e in replica domani alle 17).

Michela Giorelli, produttore esecutivo di Duscovery per l’America Latina, ha spiegato ad Avvenire:

Discovery si era già occupata di altri incidenti in miniera in Sud America, ma questa del Cile è una storia che abbiamo voluto raccontare in maniera differente. Volutamente non ci siamo concentrati su immagini che sono già state viste da miliardi di persone in tutto il mondo. Invece, mostriamo tutto quello che c’è da sapere su questa straordinaria operazione di salvataggio.

Aggiunge il regista Guillermo Galdos:

Il nostro docufilm fa vedere qualcosa che le televisioni non hanno mai fatto vedere. Grazie all’accesso esclusivo all’era di lavoro intorno alle tre trivelle utilizzate nel corso dell’operazione, e con immagini tridimensionali, fornisce uno sguardo in tempo reale sul frenetico lavoro di dottori, ingegneri, psicologi, nell’ambito di una parabola di sopravvivenza incredibile.

Conclude Giorelli:

All’inizio, come tutti, non sapevamo come sarebbe andata a finire, e di conseguenza che tipo di documentario avremmo potuto realizzare. Poi abbiamo capito che la maggior parte dei mezzi di comunicazione si sarebbe occupata del profilo intimo della storia. A noi, invece, interessavano le prospettive tecnologiche.

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