La mossa del cavallo, anticipazioni 26 febbraio: la trama della puntata e il cast dell’opera di Camilleri

Quando un’opera di Andrea Camilleri viene trasposta in un prodotto per la tv, c’è sempre grande attesa: così è per La mossa del cavallo, film tv che verrà trasmesso in prima serata su Rai1 oggi, lunedì 26 febbraio. Prodotto da Palomar in collaborazione con Rai Fiction, vede alla regia Gianluca Maria Tavarelli, già firma della prima e seconda stagione de Il giovane Montalbano. Eccovi a seguire, tutte le informazioni sulla trama, il cast e le anticipazioni.



La mossa del cavallo, trama e cast

Alla fine dell’Ottocento, la Sicilia era per l’Italia una sorta di Far West, una terra di nessuno, costellata di banditi, malfattori, gente abituata a farsi giustizia da sé. Questo film racconta di un’Italia divisa in due, sia politicamente che linguisticamente, attraverso episodi sulla connivenza che legava i governanti e i gendarmi dell’epoca ai potenti di allora. Una storia, forse, che riguarda da vicino anche l’Italia di oggi.

Montelusa, 1877. Giovanni Bovara è il nuovo ispettore capo ai mulini, incaricato di far rispettare l’invisa tassa sul macinato. Siciliano di nascita, ma ligure d’adozione, non riesce a comprendere appieno le dinamiche mafiose del Sud. La sua integrità morale e intransigenza lo portano a scoprire l’esistenza di un mulino clandestino e il sistema con il quale i mugnai riescono a evadere la tassa. Ma a un certo punto le cose si complicano: il parroco del paese viene ucciso, ma il prossimo potrebbe essere lui. E solo giocando d’astuzia, riuscirà a salvarsi. Ma la giustizia riuscirà a trionfare?



La mossa del cavallo, le anticipazioni

Nella Vigata post unitaria si muove il giovane e intransigente ‘ispettore ai mulini’ Giovanni Bovara (Michele Riondino), che è nato a Vigata ma ha sempre vissuto al nord (nel genovese dall’accento che usa nella prima parte del film) ed è stato inviato in Sicilia per investigare sull’applicazione dell’imposta ‘sul macinato’ (l’odiata ‘tassa sul pane’ come veniva chiamata allora) che sta provocando episodi di corruzione e strane morti tra i funzionari.

Proprio mentre indaga su funzionari corrotti e mulini clandestini gestiti dal boss locale, le cose si complicano perché Bovara assiste all’omicidio di un prete più che chiacchierato che ha molti nemici. Ma, grazie ad una trappola ordita da i veri colpevoli e da chi si sbarazzerebbe volentieri del suo atteggiamento da ispettore ligio al dovere, l’ispettore da accusatore diventa accusato. Solo un’abile ‘mossa del cavallo’ gli permetterà di uscirne: cambierà linguaggio e dal genovese prenderà a parlare solo in siciliano. “Il recupero del dialetto siciliano gli permetterà di rivoltare a suo beneficio il senso e il significato delle parole”, come spiega lo stesso Camilleri.