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Jessica Brando, bambina prodigio sul palco dell’Ariston. “Dove non ci sono ore” (testo e audio)

di Emanuela Longo

Pubblicato il 2010-02-17

Jessica Vitelli è il vero nome di Jessica Brando ed è senza ombra di dubbio, il tipico esempio di ciò che potremmo definire “ex” bambina prodigio. Ha 15 anni ma già un grande bagaglio di esperienze alle spalle: a 5 anni cantava Frank Sinatra e Ella Fitzgerald; a 9 ha iniziato a studiare danza, a …

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Jessica Vitelli è il vero nome di Jessica Brando ed è senza ombra di dubbio, il tipico esempio di ciò che potremmo definire “ex” bambina prodigio. Ha 15 anni ma già un grande bagaglio di esperienze alle spalle: a 5 anni cantava Frank Sinatra e Ella Fitzgerald; a 9 ha iniziato a studiare danza, a 13 si è esibita davanti a Papa Ratzinger.

A Sanremo la giovanissima artista si presenta con un classico pezzo che narra di un amore a distanza. Al momento ci sono grandi aspettative su di lei, nonostante è la prima a cercare di tenere i piedi ben saldi per terra.

A seguire, il testo di “Dove non ci sono ore”.

Io so come sei
e anche come ti inganni
con un sorso sai divorare i silenzi
di un cuore che non sa stare al posto suo
e guardare soltanto
le immagini di chi chiede aiuto ma
sembra sempre troppo lontano da te
resterai se ti chiederò di cercare sempre
al di là delle apparenze del mondo che c’è qua.
Senza più un cielo di chilometri
un passo è un volo per rinascere qui
è un altro mondo dove non ci sono ore
non c’è mai niente che muore.
Sei vicino a me
ma ti sento distante
E’ una cosa che se la tocchi si rompe
le nostre lacrime
sono giorni che
che ti passano accanto
cerchi fuori com’era amare, cos’era dare
come volare più in alto da qui
orologi per archiviare, dimenticare,
sfilarsi il mondo che è un guanto e cambi solo tu.
Senza più un cielo di chilometri
un passo è un volo per rinascere qui
ogni tuo gesto mi racconta nuove storie
non c’è mai niente che muore.
Senza più un cielo di chilometri
come facciamo a riconoscerci qui
dammi un respiro una scusa per restare
mi chiami vita perché è il nome mio
non c’è una porta e non c’è un addio
domani sarà pure un altro giorno si vedrà
ora ho solo un nome ma non sono più io

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