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Iva Zanicchi sgancia una “bomba” nel 2001 e il video fa il giro della rete

di Valentina Gambino

Pubblicato il 2012-01-06

Se dico Iva Zanicchi, a parte “Prendi questa mano zingara…”, Ok il prezzo è giusto e L’Aquila di Ligonchio c’è qualcos’altro che vi viene in mente? Fino ad oggi forse no, o forse sì; in effetti abbiamo volontariamente omesso che la donna sia diventata un europarlamentare del PDL e che si sia aggiudicata con fierezza …

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Iva Zanicchi intenta a sganciare una "bomba"
Iva Zanicchi intenta a sganciare una "bomba"

Se dico Iva Zanicchi, a parte “Prendi questa mano zingara…”, Ok il prezzo è giusto e L’Aquila di Ligonchio c’è qualcos’altro che vi viene in mente? Fino ad oggi forse no, o forse sì; in effetti abbiamo volontariamente omesso che la donna sia diventata un europarlamentare del PDL e che si sia aggiudicata con fierezza o meno, il primato di europarlamentare più assenteista. Ma non solo, la Zanicchi ha anche un altro primato: è infatti l’unica donna ad aver vinto più edizioni del Festival di Sanremo. La cantante infatti ha meritato per tre volte la vittoria (nel 1967, nel 1969 e nel 1974).

Altri primati all’orizzonte? Fino ad oggi pareva di no, fino a quanto un utente di YouTube ha pensato bene di caricare un video (assolutamente dimenticato dall’intero universo), dove la Zanicchi si fa letteralmente addosso. Perdonate il “francesismo”, ma non saprei usare parole migliori.

Per spiegarvi come mai, dobbiamo fare un salto nel passato di dieci anni circa, per l’esattezza parliamo del 2001 anno in cui mentre la cantante conduceva con l’abbronzatissimo Carlo Conti una edizione altrettanto dimenticata di Domenica In, Raffaella Carrà conduceva Carramba che fortuna e, a quanto pare, la Zanicchi, dopo essere stata ipnotizzata da Tony Camo (ipnotizzatore spagnolo con cui la Carrà aveva lavorato negli anni ’90 in Spagna) ha avuto un tremendo stimolo che non è riuscita a contenere tanto da alzarsi di corsa, nascondersi dietro il divano e “sganciare una vera bomba” in diretta (?).

Un episodio riportato alla luce che ci fa sorridere, o peggio ancora ci fa restare di stucco, ma come la stessa Aquila cantava in “Testarda io” (pezzo scritto da Cristiano Malgioglio, non so se mi spiego!):

“Testarda io che ti sento più di così, e intanto porto i segni dentro me…”

 

 

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