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Interessanti dosi di camomilla a Ballarò

di Davide Longo

Pubblicato il 2009-12-23

Il dialogo conviene a tutti, o no? E, soprattutto, alla prova dei fatti può reggere il confronto su temi come giustizia ed economia? Sono domande che Giovanni Floris ha posto ai suoi ospiti nella puntata alla quale sono intervenuti, tra gli altri, il ministro per le politiche europee Andrea Ronchi, il leader dell’Udc Pierferdinando Casini, …

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Il dialogo conviene a tutti, o no? E, soprattutto, alla prova dei fatti può reggere il confronto su temi come giustizia ed economia? Sono domande che Giovanni Floris ha posto ai suoi ospiti nella puntata alla quale sono intervenuti, tra gli altri, il ministro per le politiche europee Andrea Ronchi, il leader dell’Udc Pierferdinando Casini, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti, Luciano Violante del PD, i direttori di “Libero” Maurizio Belpietro e del “Fatto” Antonio Padellaro, la segretaria confederale della Cgil Susanna Camusso, il presidente della Ipsos Nando Pagnoncelli.

Di questi illustri ospiti gli unici che rispondono pacati ma decisi sono Susanna Camuso che porta in studio all’attenzione di noi cittadini le storie operaie di povertà, e Antonio Padellaro, di continuo interrotto da Paolo Bonaiuti, che ansioso di provare la sua pietà cristiana e la sua fedeltà al Premier si scaglia contro il Fatto e la Camuso: ecco a voi l’unico uomo capace di inalberarsi sostenendo la pacatezza dei toni.

Ma a rifinire il tutto ci pensa Maurizio Belpietro che senza curarsi minimamente degli ospiti in studio e del tema della puntata inveisce contro Repubblica, responsabile a suo parere della campagna d’odio contro Silvio Berlusconi.
Il direttore di Libero rimane lì, a guardare dall’alto in basso le testoline di noi poveri comuni mortali, lui che della paresi facciale ha fatto uno stile di vita. Più pacati i toni di Andrea Ronchi, che pare all’inizio un poco spaesato: si vede che gli studi Rai non sono il suo habitat naturale.
Infine difficoltosa diviene la comprensione dei discorsi di Pierferdinando Casini, che dice tutto e il contrario di tutto, che fa un’affermazione e si smentisce da solo tre minuti dopo: che si sia pentito di non essere entrato a pieno titolo nell’inciucio PDL-PD? Non lo sapremo mai.

Infine, cari lettori, vi devo delle scuse: non avrei dovuto parlare di inciucio, bensì di patto cooperativo tra due forze parlamentari. Ma sapete, forse la libertà di espressione in questo paese ancora esiste. E Resiste.

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