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Il sorteggio, la fiction di RaiUno con Beppe Fiorello sugli anni di Piombo e il primo processo alle Brigate Rosse

di Laura Errico

Pubblicato il 2010-10-24

Beppe Fiorello è il protagonista di un’altra fiction in onda su RaiUno. Si tratta de Il sorteggio, che sarà mandata in onda lunedì 25 ottobre alle ore 21:10. Beppe Fiorello interpreta Tonino Barone, un operaio della Fiat Mirafiori, che viene sorteggiato (e da qui il titolo della fiction) come giurato popolare per il primo processo …

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Beppe Fiorello è il protagonista di un’altra fiction in onda su RaiUno. Si tratta de Il sorteggio, che sarà mandata in onda lunedì 25 ottobre alle ore 21:10.

Beppe Fiorello interpreta Tonino Barone, un operaio della Fiat Mirafiori, che viene sorteggiato (e da qui il titolo della fiction) come giurato popolare per il primo processo contro le Brigate Rosse, che iniziò a Torino nel maggio del 1976. Tonino, contrariamente da molti altri, accetta subito l’incarico, pensando che così potrà allontanarsi dal pesante lavoro della fabbrica, ma poi capirà che la partecipazione al processo comporta molti pericoli per lui e per la sua famiglia.

La fiction narra, attraverso la figura di Tonino, gli anni di Piombo. E la particolarità del film tv è proprio il punto di vista attraverso il quale viene filtrata tutta la vicenda, ossia quello non di un eroe, ma di un uomo comune, di un operaio qualunque.

La sceneggiatura è stata firmata da Giovanni Fasanella, Giorgio Glaviano e Giuseppe Rocca, mentre la regia è di Giacomo Campiotti. Nel cast, oltre a Beppe Fiorello, ci sono: Gioia Spaziani (Anna, moglie di Tonino), Giorgio Faletti (Gino, un operaio e sindacalista che combatte il terrorismo nella fabbrica), Matilde Piana (Maria Barone), Ignazio Oliva (Maestro Lalli), Ettore Bassi (presidente della Corte), Francesco Grifoni (Salvatore) e Mimmo Mancini (Barbero).

In conferenza stampa Beppe Fiorello ha commentato così la fiction:

Gli Anni di Piombo sono raccontati da un uomo comune, che reagisce con smarrimento, ansia e grande timore,

ed ha poi aggiunto:

Campiotti ha raccontato questa storia senza sparatorie né rivoli di sangue, ma attraverso la violenza maturata nel senso psicologico e la paura di un uomo che vede in tutti l’ombra del killer. È la storia di un uomo che deve decidere se rimanere un piccolo uomo o fare un salto di qualità.

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