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Il Segnale Orario Rai va in pensione: dal 31 dicembre sarà trasmesso per l’ultima volta, ecco perché

di Francesca Tordo

Pubblicato il 2016-12-26

Si avvicina l’ultimo giorno del segnale orario Rai: il 31 dicembre sarà trasmesso per l’ultima volta alla sede Rai di Torino il Segnale orario Rai Codificato (Src), caratteristico trillo che precede l’annuncio dell’ora esatta. Dopo 37 anni la ricezione e la distribuzione del segnale, generato e inviato ogni minuto dall’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (Inrim), …

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Si avvicina l’ultimo giorno del segnale orario Rai: il 31 dicembre sarà trasmesso per l’ultima volta alla sede Rai di Torino il Segnale orario Rai Codificato (Src), caratteristico trillo che precede l’annuncio dell’ora esatta. Dopo 37 anni la ricezione e la distribuzione del segnale, generato e inviato ogni minuto dall’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (Inrim), riferimento in Italia per tutte le misure, viene sospeso perché con l’avvento delle trasmissioni digitali, che possono avere ritardi anche di alcuni secondi, il segnale SRC radiotrasmesso non è più idoneo a garantire un’accurata disseminazione del tempo.

Il Segnale Orario Rai va in pensione: ecco perché

Cessa così una collaborazione iniziata circa 70 anni fa. Se il Segnale orario Rai Codificato è del 1979, risale al 1945 la prima generazione di segnali di tempo per l’emittente radiotelevisiva italiana. Il segnale orario è un servizio utilitario gestito dall’Istituto nazionale di ricerca metrologica. Viene diffuso anche dalla Rai sulle emittenti televisive (Rai 1, Rai 2, Rai 3, Rai Med) e radiofoniche (Rai Radio 1, Rai Radio 2, Rai Radio 3, Isoradio, Rai Filodiffusione).

Il Segnale Orario Rai va in pensione: ecco perché

L’attività di disseminazione di segnali di tempo campione, è iniziata nel 1942 con l’invio alla Rai dei segnali orari ed è stata successivamente estesa con le trasmissioni di tempo e frequenza campione su onde corte (IBF, 1951), con l’esecuzione di misure giornaliere sui segnali di sincronismo di quadro televisivi per il confronto di oscillatori remoti (1970), con l’aggiunta del codice di data sui segnali orari Rai (1979), con la generazione di un codice telefonico di data distribuito via modem (1991), ottenibile selezionando i numeri +39 011 3919 263/264, e con quella di un servizio NTP (Network Time Protocol) di disseminazione su rete informatica (indirizzi ntp.inrim.it, ntp1.inrim.it, ntp2.inrim.it).

Il Segnale Orario Rai va in pensione: ecco perché

In tv il segnale orario andava in onda abitualmente prima delle edizioni principali dei telegiornali (ad es. il TG1 delle 20:00, pratica ormai in disuso), ma il suo uso principale era ed è tuttora quello di riempitivo in caso di un problema tecnico, durante qualche sciopero e per colmare i tempi morti. Spesso allo scoccare dell’ora si può udire il medesimo segnale sonoro-vocale diffuso alla radio. Negli ultimi anni, a causa dell’affollamento pubblicitario, il segnale orario è stato sempre meno usato, fino a sparire il 31 dicembre 2016. Con l’avvento alla TV digitale infatti, il segnale SRC (Segnale orario Rai Codificato) radiotrasmesso non è più idoneo a garantire un’accurata precisione del tempo, pertanto la RAI decide di eliminarlo.

(Fonte Wikipedia)

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