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Il canone Rai, tassa più evasa d’Italia: in alcune regioni 9 famiglie su 10 non la pagano

di Simone Morano

Pubblicato il 2010-12-01

Il canone Rai è la tassa più evasa dagli italiani. Lo dimostra uno studio condotto da Krls Network of Business Ethics, per conto dell’Associazione Contribuenti Italiani. L’evasione del canone, o meglio della tassa di concessione televisiva, supera il 40%, con picchi di quasi il 90% in regioni come Campania, Sicilia e Calabria. Nelle imprese, si …

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Il canone televisivo è la tassa più evasa d'Italia

Il canone Rai è la tassa più evasa dagli italiani. Lo dimostra uno studio condotto da Krls Network of Business Ethics, per conto dell’Associazione Contribuenti Italiani.

L’evasione del canone, o meglio della tassa di concessione televisiva, supera il 40%, con picchi di quasi il 90% in regioni come Campania, Sicilia e Calabria. Nelle imprese, si arriva addirittura al 96%.

Le imprese non devono pagare il canone ordinario (quello per le famiglie, di 109 euro), ma quello speciale, dovuto, appunto, dalle imprese, ma anche dai lavoratori autonomi, dagli enti pubblici, dagli enti pubblici non economici, dagli enti privati. Esso si paga anche per il possesso di computer, monitor, altri apparecchi multimediali come videofonini, videoregistratori, iPod, sistemi di videosorveglianza.

Il direttore generale della Rai Mauro Masi ha evidenziato che “l’evasione del canone speciale ammonta a 100 milioni di euro”. Secondo la direzione generale, gli esercizi tenuti al pagamento sarebbero circa 960mila: attualmente i canoni speciali sono solamente 263mila, con un introito di 60 milioni di euro.

Le imprese, dunque, pagano molto poco, ma anche le famiglie e i privati cittadini non scherzano. L’evasione, in soli 5 anni, dal 2005 al 2010, ha fatto un balzo impressionante, passando dal 22% al 41%. I principali evasori sono i casertani, i ragusani e i catanzaresi: qui l’evasione riguarda 9 famiglie su 10.

Qualche altro dato riportato dalla ricerca: il finanziamento della Rai ha luogo per il 47% attraverso gli introiti del canone, e per il 40% da proventi pubblicitari. Insomma, il canone rappresenta ancora un importante fonte di ricchezza per la tv pubblica.

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