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I consiglieri d’opposizione Rai: “In pericolo la continuità dell’azienda”

di Simone Morano

Pubblicato il 2010-10-28

I consiglieri di opposizione nel cda Rai, Nino Rizzo Nervo, Giorgio Van Straten e Rodolfo De Laurentiis, hanno indirizzato una lettera al presidente della Commissione di Vigilanza Sergio Zavoli per esprimere la propria preoccupazione in relazione allo stato di salute dell’azienda. Si legge nella lettera: Il servizio pubblico è un patrimonio dell’intero paese e per …

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I consiglieri d'opposizione esprimono preoccupazione

I consiglieri di opposizione nel cda Rai, Nino Rizzo Nervo, Giorgio Van Straten e Rodolfo De Laurentiis, hanno indirizzato una lettera al presidente della Commissione di Vigilanza Sergio Zavoli per esprimere la propria preoccupazione in relazione allo stato di salute dell’azienda.

Si legge nella lettera:

Il servizio pubblico è un patrimonio dell’intero paese e per difenderlo è venuto il tempo di rendere tutti consapevoli che rischia una crisi irreversibile.

Due sono le grandi questioni da affrontare, secondo i consiglieri: da una parte,

un’invadenza impropria per condizionare i contenuti della programmazione che non ha precedenti,

dall’altra indicatori economici che metterebbero in pericolo la continuità dell’azienda. Per quanto riguarda le nomine, invece, a farla da padrone sarebbero confusione e dilettantismo.

Prosegue la lettera:

E’ vero la Rai ha bisogno di una riforma affinché la politica resti fuori dalla gestione e l’azienda possa operare come una normale società per azioni regolata soltanto dalle norme del codice civile, ma ha soprattutto bisogno da subito di risposte da parte delle istituzioni competenti sui temi più volte sollevati e, conseguentemente, di una guida in grado di lavorare nell’interesse esclusivo dell’azienda e per rafforzare il suo ruolo di servizio pubblico. La crisi dei mercati internazionali ha solo rivelato più drammaticamente che nel passato la debolezza strutturale dell’Azienda, che in molte sue attività continua ad operare come se agisse ancora in regime di monopolio.
La direzione generale invece di rendere partecipe il management delle difficoltà e delle decisioni adottate per superarle, invece di aprire subito i tavoli di contrattazione sindacale, per mesi ha di fatto sottaciuto la realtà alle varie componenti aziendali minimizzando nelle rare occasioni di incontro la situazione reale. E’ stata necessaria una nuova presa di posizione del Cda, nella seduta del 20 ottobre scorso, per indurre la direzione generale ad assumersi le sue responsabilità e ad avviare finalmente le procedure di attuazione del piano attraverso un confronto anche aspro ma ineludibile con tutte le componenti aziendali.

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