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Giordana Angi, parla il padre: “Esagera! Fa la vittima e orfanella… mi dà fastidio!”

di Valentina Gambino

Pubblicato il 2019-06-09

Dopo la mamma di Giordana Angi, anche papà Rodolfo ha voluto dire la sua. L’uomo vuole fare alcune precisazioni anche perché, non è assolutamente d’accordo sulle notizie che sono state diffuse in merito alla sua famiglia. “Mia figlia Giordana, nelle sue canzoni, mi descrive come un padre assente. Credo che abbia le sue ragioni ma, …

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Dopo la mamma di Giordana Angi, anche papà Rodolfo ha voluto dire la sua. L’uomo vuole fare alcune precisazioni anche perché, non è assolutamente d’accordo sulle notizie che sono state diffuse in merito alla sua famiglia. “Mia figlia Giordana, nelle sue canzoni, mi descrive come un padre assente. Credo che abbia le sue ragioni ma, allo stesso tempo, credo che esageri un po’. Sono stato tutto, ma non un padre assente. Non mi piace quando fa la vittima, diciamo quando fa l”orfanella’. Mi dà fastidio. La realtà è stata diversa”, ha raccontato intervistato da DiPiù TV.

Il padre di Giordana Angi sbotta: “Non è vero che ero assente!”

Parole molto forti quelle del papà di Giordana Angi che arrivano dopo le confessioni di mamma Sophie, che è stata sicuramente più affettuosa. Rodolfo ha confidato pure di essere stato un padre presente: “Dopo la separazione, mia moglie riprese a lavorare: essere una hostess significa restare lontano da casa per molti giorni. Ecco, in quei giorni mi occupavo io di Giordana e di Elisa: facevo tutto, il padre, la mamma e il nonno. Avevo le chiavi di casa della mia ex. Ero sempre a disposizione”.

Come ben sapete, la mamma di Giordana aveva raccontato qualcosa di estremamente differente da queste attuali rivelazioni. Il padre poi, ha confessato che la Angi non voleva rimanere in Francia chiedendo continuamente al papà di riportarla a casa in Italia. “Una sera tornai a casa e scoprii che mia moglie era partita con Giordana. Non mi aveva detto nulla, era partita e basta. Diciamo che avevamo litigato. Il giorno dopo partii per andare a cercarle. Mi fermai in Bretagna per tre mesi: vivevo in albergo, girovagavo e avevo fatto amicizia con il proprietario di un maneggio”.

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