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Gianluigi Nuzzi commenta il giallo di Yara Gambirasio e pensa ad un nuovo format d’inchiesta

di Emanuela Longo

Pubblicato il 2014-07-29

Dopo il passaggio da La7 a Mediaset, Gianluigi Nuzzi si è buttato a capofitto nelle trasmissioni di inchiesta conducendo con successo prima Quarto Grado, su Rete 4 e poi Segreti e Delitti nella prima serata di Canale 5. Al centro delle due trasmissioni, i casi di cronaca ancora irrisolti e che hanno interessato (e continuano …

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Dopo il passaggio da La7 a Mediaset, Gianluigi Nuzzi si è buttato a capofitto nelle trasmissioni di inchiesta conducendo con successo prima Quarto Grado, su Rete 4 e poi Segreti e Delitti nella prima serata di Canale 5. Al centro delle due trasmissioni, i casi di cronaca ancora irrisolti e che hanno interessato (e continuano a farlo) l’opinione pubblica. Intervistato sulle pagine del settimanale Vero Tv, Nuzzi ha voluto commentare il giallo di Yara Gambirasio, un caso che può essere definito – come scrive il settimanale – “l’emblema dei delitti nel nostro Paese”.

Tra i tanti casi affrontati, Gianluigi Nuzzi ha voluto ricordare proprio quello della piccola Yara Gambirasio, “perché testimonia i segreti di un’Italia che si confessa solo in chiesa e parla poco tra parenti, di un territorio dove vige l’omertà pur trovandosi nel profondo Nord e non nella Calabria della ‘ndrangheta. Ma anche la potenza di un’indagine scientifica, che non ha precedenti nel nostro Paese, capace di risolvere un caso complesso come questo affiancandosi a un prelievo di 18 mila campione di Dna”.

Per Nuzzi il caso di Yara Gambirasio può essere considerato chiuso con l’arresto di Massimo Bossetti, l’uomo accusato dell’uccisione della tredicenne: “Adesso ovviamente la giustizia farà il suo corso e l’indagato dovrà risponderne, ma le prove raccolte dagli inquirenti hanno una forza importante”, ha commentato il conduttore.

Ma in merito al caso di Yara Gambirasio, dove si colloca per il giornalista il confine tra spettacolo e cronaca? “In qualsiasi caso giudiziario la spettacolarizzazione è un’offesa per il pubblico che è abbastanza intelligente da non gradire lo sfruttamento di storie così drammatiche per fini futili. Le persone ci mettono poco a cambiare canale se un programma non le soddisfa”.

Tornando invece alla sua professione in Tv, Gianluigi Nuzzi, essendo anche un autore televisivo, ha confessato al settimanale Vero Tv un suo desiderio: “Mi piacerebbe molto lavorare su un nuovo format di inchiesta”. Il suo progetto però, dovrebbe essere contemporaneo, come spiega lo stesso conduttore che in ogni caso preferisce pensare al presente: “Ho impiegato un anno per ambientarmi nella squadra di Quarto Grado ed evitare di essere asfaltato dagli ascolti”.

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