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“Gabriel Garko ha ragione!”, parla Alfonso Signorini: “discriminazione c’è ancora”

di Emanuela Longo

Pubblicato il 2019-11-21

Gabriel Garko è stanco del continuo gossip sul suo presunto orientamento sessuale. Si è parlato (e lo si continua a fare ancora oggi) di una presunta relazione con il collega Gabriele Rossi e in una recente intervista al settimanale Chi, Garko ha dovuto ancora una volta ribadire il desiderio di non dover più rispondere alle …

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Gabriel Garko è stanco del continuo gossip sul suo presunto orientamento sessuale. Si è parlato (e lo si continua a fare ancora oggi) di una presunta relazione con il collega Gabriele Rossi e in una recente intervista al settimanale Chi, Garko ha dovuto ancora una volta ribadire il desiderio di non dover più rispondere alle domande su chi viene a letto con lui. Ad essere pienamente dalla sua parte è anche il direttore del medesimo settimanale, nonché futuro conduttore del Grande Fratello Vip, Alfonso Signorini.

Gabriel Garko e il pensiero di Alfonso Signorini

Proprio nell’ultimo numero del settimanale Chi, Gabriel Garko aveva detto: “Sogno un mondo dove non ci sia più bisogno di raccontare quello che succede nella camera da letto tra due persone. Dobbiamo superare le barriere, le etichette, i cliché e tutte queste maledette definizioni, lasciando a tutti la libertà di esprimersi come e quando vorranno”.

Un pensiero condiviso da tanti e nello specifico anche da Alfonso Signorini che nell’editoriale dell’ultimo numero del settimanale da lui diretto ha condiviso pienamente il pensiero del celebre attore. Al tempo stesso Signorini ha condannato la rincorsa spietata al coming out a tutti i costi.

Gabriel Garko ha ragione: sogniamo tutti, insieme con lui, di vivere in un Paese dove non ci sia bisogno di dire con chi dividiamo il nostro letto, uomo o donna che sia. Pensandoci bene, la discriminazione c’è ancora, eccome se c’è: avete mai visto un eterosessuale conquistare copertine o interviste televisive perché ammette di essere etero? Forse, pensandoci bene, anche tutta questa rincorsa al coming out pubblico oggi non fa che sottolineare un provincialismo che non ci fa onore.

I tempi, per Signorini, sono ormai cambiati e secondo lui sarebbe giunto il tempo di non porre più domande del genere:

Garko ce lo ricorda nel suo bel libro: che vada a letto con un uomo o con una donna, nulla cambia di lui, della sua persona, del suo essere.

 

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Gabriel Garko senza filtri su “Chi”: “Sarà un’utopia, ma sogno un mondo dove non ci sia più bisogno di raccontare quello che succede nella camera da letto tra due persone. • • • Dobbiamo superare le barriere, le etichette, i cliché e tutte queste maledette definizioni, lasciando a tutti la libertà di esprimersi come e quando vorranno. Non riesco più a tollerare chi punta il dito, chi giudica, chi vuole dare un nome a tutto e a tutti, e non voglio più sentire parlare di normalità. • • • Quasi venti anni fa vestivo i panni di Ernesto, un ragazzo gay malato terminale di Aids. – ha dichiarato Gabriel Garko – Accettai, oltre che per il piacere di lavorare con Ferzan, anche per una forma di lotta contro i pregiudizi dettati dal bigottismo. Era il 2001 e a volte ho come l’impressione che non sia cambiato nulla. • • • I più bigotti vorrebbero una risposta chiara da me? Ho faticato così tanto per riprendere in mano la mia vita che ora, anziché andare avanti, per compiacere i benpensanti dovrei tornare indietro? No, grazie”. • • • Poi ha confidato che un uomo ha cercato di molestarlo quando aveva 17 anni: “Da quella sera iniziai a fumare. Provai schifo, ma non ne parlai con nessuno, tantomeno con i miei. Con questo libro mi sono aperto più di quanto mi sarei aspettato e quell’episodio, che in verità credevo di aver rimosso, è tornato prepotente a farmi visita. • • • Marco era un uomo “normale” agli occhi della società. Eppure, come vede, anche nelle famiglie più canoniche può succedere di tutto. In passato non l’avrei mai dichiarato perché avrebbe significato voler far parlare a tutti i costi di me e io, mi creda, non ho mai cavalcato le notizie per farmi pubblicità”.

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