Gabriel Garko: “Sogno un mondo senza etichette! A 17 anni un uomo tentò di abusare di me”
di Valentina Gambino
Pubblicato il 2019-11-20
Gabriel Garko intervistato tra le pagine di “Chi”, si è raccontato senza filtri. L’attore, per la prima volta, si è fatto fotografare a casa sua, tra le opere d’arte e gli strumenti musicali che ha raccolto nel corso della vita e che, riuniti nella sua casa a 15 km da Roma, ammobiliano quello che lui …
Gabriel Garko intervistato tra le pagine di “Chi”, si è raccontato senza filtri. L’attore, per la prima volta, si è fatto fotografare a casa sua, tra le opere d’arte e gli strumenti musicali che ha raccolto nel corso della vita e che, riuniti nella sua casa a 15 km da Roma, ammobiliano quello che lui definisce “il mio rifugio. Le coordinate della mia felicità sono tutte qui”.
Gabriel Garko: “Un uomo tentò di abusare di me quando avevo 17 anni”
Successivamente Gabriel Garko parla del suo libro autobiografico, raccontando che scriverlo è stato come fare analisi. Ci sono capitoli che ancora non riesce a rileggere, come quello che riguarda la scomparsa del suo amatissimo cane o il tragico incidente di Sanremo, nel quale perse la vita la proprietaria della villetta che lui aveva affittato. Tra gli episodi che l’attore stesso credeva sepolti, e che scrivendo sono riemersi violentemente alla memoria, un tentativo di abuso subito quando aveva appena 17 anni:
Perché lo dico solo ora? Perché con questo libro mi sono aperto più di quanto mi sarei aspettato e quell’episodio, che in verità credevo di aver rimosso, è tornato prepotente a farmi visita. Marco era un uomo “normale” agli occhi della società. Eppure, come vede, anche nelle famiglie più canoniche può succedere di tutto. In passato non l’avrei mai dichiarato perché avrebbe significato voler far parlare a tutti i costi di me e io, mi creda, non ho mai cavalcato le notizie per farmi pubblicità.
Garko si ribella: “Sogno un mondo senza etichette”
E proprio sul concetto di normalità Gabriel Garko si ferma, spiegando come vive l’attenzione continua e quasi morbosa sulla sua vita sentimentale:
Sogno un mondo dove non ci sia più bisogno di raccontare quello che succede nella camera da letto tra due persone. Dobbiamo superare le barriere, le etichette, i cliché e tutte queste maledette definizioni, lasciando a tutti la libertà di esprimersi come e quando vorranno.
Per molto tempo ho dipinto la mia vita con colori che non ho mai gradito – prosegue Garko – La violenza più grande è stata quella di averlo fatto consapevolmente. Oggi non lo voglio più fare.
Nessun coming out, dunque. “La mancanza di dichiarazioni può rispecchiare un benessere interiore e non un timore di manifestarsi al mondo” spiega la psicologa interpellata dal settimanale Chi sulla vicenda.