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Francesco Facchinetti da X Factor a manager: “rifiutai Sky per Sanremo ma fu un errore”

di Emanuela Longo

Pubblicato il 2019-07-28

Francesco Facchinetti nelle passate ore ha risposta tramite le sue Instagram Stories alle domande degli utenti. Tra queste, una che lo stesso manager ha definito una bellissima domanda: “Perché non fai X Factor?”. La sua risposta ruota tutta attorno ad un’espressione: “sliding doors”. Come nel celebre film di fine anni Novanta con Gwyneth Paltrow. “Era …

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Francesco Facchinetti nelle passate ore ha risposta tramite le sue Instagram Stories alle domande degli utenti. Tra queste, una che lo stesso manager ha definito una bellissima domanda: “Perché non fai X Factor?”. La sua risposta ruota tutta attorno ad un’espressione: “sliding doors”. Come nel celebre film di fine anni Novanta con Gwyneth Paltrow. “Era il 2009-2010, presentavo su Rai2 X Factor, andava veramente bene, ero forse il presentatore giovane più importante di quel momento e siccome mi sentivo invincibile, perché tutti mi dicevano che ero il futuro della tv, il golden boy della televisione italiana, purtroppo poi ci credi. E quando ci credi lì iniziano gli errori, ha esordito Francesco.

Francesco Facchinetti, da X Factor al management

Per errori, Facchinetti intende esattamente il momento in cui la Rai si fece scappare dalle mani il celebre talent musicale. “La Rai perde X Factor, X Factor va su Sky, mi chiamano per presentarlo”, rivela. Quindi si confrontò con coloro che lavoravano con lui in Rai e insieme decisero di non andare a presentare X Factor su Sky. Successivamente gli chiesero anche di prendere parte al programma come giudice, ed anche in quel caso ci fu un suo rifiuto. Pensavamo di poter fare Sanremo, il nostro obiettivo era quello, sbagliando. Sliding doors, scelta sbagliata. Perché se fossi andato su Sky con X Factor sicuramente avrei continuato a fare una grande carriera da presentatore”.

Tuttavia, racconta, dopo due anni fu sbattuto fuori dalla Rai “perché in quei due anni dopo X Factor feci 2-3 programmi ed andarono tutti male e siccome nella vita ricordatevi che noi tutti siamo dei numeri, quando le cose vanno bene sono tutti pronti a festeggiare, quando vanno male, a casa tua non rimane più nessuno. Ma quella rappresentò per lui la vera svolta della sua vita.

“Mi ritrovai nella cantina di casa mia senza sapere che fare. E questi momenti sono i più creativi, quando non hai più nulla da perdere, quando nessuno di chiama, quando tutto è possibile. In quel momento pensai che era il momento giusto di non pensare più a me ma agli altri talenti”, spiega ancora. “Avevo la conoscenza, erano ormai 10 anni che lavoravo nel mondo dello spettacolo, conoscevo il business, ed inizia così la carriera da manager – anche se è una parola che mi fa schifo – e la prima persona che andai a contattare fu Frank Matano. Aveva 18 anni, forse non gliel’ho mai detto ma se oggi ho questa grande azienda è totalmente merito suo. Quindi, sliding doors! La mia carriera da presentatore andò in fumo ma dall’altra parte trovai la forza per costruire un’azienda che oggi è la società di management più grossa in Italia”.

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