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Franca Leosini torna con Storie Maledette: “Il segreto? Mai mostrare paura”

di Emanuela Longo

Pubblicato il 2019-06-26

Franca Leosini sta per tornare con uno speciale di Storie Maledette, due puntate incentrate sull’omicidio di Marco Vannini e che andranno in onda in prima serata il 30 giugno ed il 2 luglio. Protagonista dell’appuntamento sarà Antonio Ciontoli, l’uomo che ha ammesso di aver esploso un colpo di pistola ferendo mortalmente il giovane Marco, all’epoca …

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Franca Leosini sta per tornare con uno speciale di Storie Maledette, due puntate incentrate sull’omicidio di Marco Vannini e che andranno in onda in prima serata il 30 giugno ed il 2 luglio. Protagonista dell’appuntamento sarà Antonio Ciontoli, l’uomo che ha ammesso di aver esploso un colpo di pistola ferendo mortalmente il giovane Marco, all’epoca dei fatti fidanzato della figlia Martina. Su Facebook, nelle passate ore, la Leosini ha commentato: “Capire, dubitare, raccontare. Questo, è Storie Maledette. Con pari impegno e umiltà ho affrontato, nel colloquio con Antonio Ciontoli, la tragedia della morte di Marco Vannini. Con pari affetto vi aspetto domenica 30 giugno e martedì 2 luglio per questo straordinario speciale in prima serata”.

Franca Leosini, lo speciale di Storie Maledette

In una intervista a Tv Sorrisi e Canzoni, Franca Leosini ha parlato del suo ritorno in tv spiegando: “Faccio poche cose durante l’anno ma quelle devono lasciare il segno”. Quindi ha ricordato anche i rischi che si celano dietro a ciò che fa: “Molti anni fa mi è capitato che il mio interlocutore si alzasse per saltarmi addosso e mettermi le mani al collo (…) io sono rimasta immobile. Mai mostrare paura”, ha commentato. E questa sembra essere proprio la ricetta di Storie Maledette.

Tanti i casi giudiziari di cronaca nera affrontati negli anni dalla Leosini nel corso della sua trasmissione diventata ormai di culto: “Le domande bisogna porgerle con il dovuto rispetto. Io evito di entrare nel vivo della descrizione del crimine”, ha raccontato. Ed anche per il caso di Marco Vannini si è impegnata a studiare con attenzione tutte le carte: “Mi sono ammazzata in un mese e mezzo (…) Ho studiato gli atti del processo, la rassegna stampa e poi ho scritto la struttura narrativa. Sostanzialmente è come se ogni volta scrivessi un romanzo”, ha ribadito. Lo aveva già fatto anche in passato con il caso di Avetrana, per il quale aveva letto oltre 10mila pagine di verbali.

Parlando dei suoi interlocutori a Storie Maledette ha poi spiegato: “sono tutti non professionisti del crimine”. In tanti decidono di prendere parte al programma per avere una sorta di ‘restauro di immagine’ poichè si tratta spesso di uomini e donne che sono stati coinvolti in una ‘storia maledetta’ nel giro di poco tempo. “Non esprimo giudizi, cerco solo di capire cosa è accaduto e perché è accaduto”, ha aggiunto la giornalista, ribattezzata la regina della cronaca nera.

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