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Fiorello: “X Factor e Ballando con le stelle non sono varietà”

di Simone Morano

Pubblicato il 2010-11-15

“Oggi i comici hanno di che mangiare. Prepari le battute, poi apri il giornale e leggi cose che non avresti mai potuto immaginare”. Sono le parole di Rosario Fiorello, intervistato da Marco Mangiarotti per il Quotidiano Nazionale. Lo showman siciliano, alle prese con il tour teatrale, ha parlato di tv, teatro e politica. Prendi Sorrisi …

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Fiorello

“Oggi i comici hanno di che mangiare. Prepari le battute, poi apri il giornale e leggi cose che non avresti mai potuto immaginare”.

Sono le parole di Rosario Fiorello, intervistato da Marco Mangiarotti per il Quotidiano Nazionale. Lo showman siciliano, alle prese con il tour teatrale, ha parlato di tv, teatro e politica.

Prendi Sorrisi e canzoni e leggi “Ballando con le stelle”, varietà, “X Factor”, varietà. No, il varietà è vario e tocca tutti i generi. Bisogna scrivere gara di ballo, gara di canzoni. Si è perso il varietà anche perché costa tanti soldi: prove, balletto, alberghi, ristoranti, ci lavorano anche duecento persone. L’ultimo varietà è stato “Stasera pago io”, oggi c’è la crisi. Ecco perché mi sfogo a teatro, con orchestra e balletti.

Prosegue Fiorello:

Faccio in teatro e alla radio cose che poi sviluppo in tv. Sono pigrissimo. La mattina sto in ufficio, mi vedo con Cremonesi e gli autori. Il pomeriggio lo passo a casa con la moglie e i bambini. La sera vado ogni tanto al cinema. In Sicilia ci torno a giugno: Letojanni, con amici e parenti. Ma non conosco Ruby, mi spiace.

Quindi, ricorda i tempi di Radio Deejay a Milano.

C’era il gruppo con Jovanotti, Amadeus, Linus, il giovane Albertino, gli 883, Claudio Cecchetto: facevamo la radio, la tv, i live, i dischi, Sanremo e il Festivalbar. Andavamo al primo posto in hit parade. Ricordo una settimana con gli 883 primi, Jovanotti secondo e io terzo. Ma poi le cose belle finiscono…

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