Il film si basa su due storie parallele: due donne del presente parlano della storia di due donne del passato, rivivendone le stesse emozioni e sentimenti.
Evelyn Couch (Kathy Bates), casalinga di mezza età depressa e con un matrimonio in crisi, incontra in una casa di riposo Ninny Threadgoode (Jessica Tandy) un’ottantenne vivace e arzilla e con le idee chiare.
È proprio Ninny a raccontare la storia di Idgie Threadgoode (Mary Stuart Masterson) e di Ruth Jameson (Mary-Louise Parker) , due donne con caratteri profondamente diversi e accomunate da una tragedia comune: la morte di Buddy, fratello maggiore di Idgie e fidanzato di Ruth.
Sono gli anni ’30 e siamo in uno stato del sud degli Stati Uniti d’America in cui il maschilismo e il razzismo vanno per la maggiore.
Idgie e Ruth sono legate da una profonda amicizia ma soprattutto dagli stessi principi, uno dei quali è la voglia di emanciparsi che le porterà a gestire, con mille peripezie e difficoltà, il Whistle Stop Cafè, locale alla fermata di un treno che adesso non c’è più e che offriva, come specialità, i pomodori verdi fritti che danno nome al film.
Grazie al racconto di Ninny, che affronta anche i problemi delle discriminazioni razziali e delle ingiustizie sociali vissute da Ruth e Idgie, Evelyn si sente nuovamente viva e pronta a sistemare quello che nella sua vita non va come vorrebbe e a riprendere una posizione decisa nel suo matrimonio.