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Festival di Sanremo 2013, i Testi: Almamegretta con “Mamma non lo sa” e “Onda che vai”

di Valentina Gambino

Pubblicato il 2013-02-13

Gli Almamegretta per la prima volta al Festival di Sanremo 2013, in occasione della kermesse musicale porteranno due brani dal titolo Mamma non lo sa e Onda che vai, scritta per l’occasione dai fratelli Zampaglione. Per quanto riguarda il nome della band, in tanti si chiederanno cosa significa e, tra le pagine di Sorrisi e …

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Gli Almamegretta per la prima volta al Festival di Sanremo 2013, in occasione della kermesse musicale porteranno due brani dal titolo Mamma non lo sa e Onda che vai, scritta per l’occasione dai fratelli Zampaglione. Per quanto riguarda il nome della band, in tanti si chiederanno cosa significa e, tra le pagine di Sorrisi e Canzoni TV viene abbondantemente spiegato che è tratto dal dialetto medievale e significa: Anima Migrante. La band, formatasi nel 1988, vede in Raiz (all’anagrafe Gennaro Della Volpe) il leader indiscusso nonostante le svariate esperienze da solista.

Tornando all’origine del nome, è lo stesso cantante ad aggiungere che: “Più che una definizione Almamegretta è uno stile di vita, una filosofia che noi abbiamo adottato sin dall’inizio della nostra storia. Da allora la band è sempre stata un laboratorio di idee, aperto a tutte le contaminazioni possibili e alle conseguenti evoluzioni. Questo percorso ci ha portati ora, per la prima volta, al Festival”. Per quanto riguarda la parentesi di venerdì, dedicata a Sanremo Story in gruppo canterà Il ragazzo della via Gluck, grande successo del 1966 di Adriano Celentano.

Per l’angolo della curiosità, direttamente dal sito di TV Sorrisi e Canzoni riportiamo: nel 2000 la canzone “‘O sciore cchiù felice”, tratta dall’album “Sanacore”, è stata inserita nella colonna sonora di “The Cell”, film con Jennifer Lopez diretto dal regista angloindiano Tarsem Singh. Nel 2010 “Nun Te Scurda’” è tra le musiche scelte da John Turturro per il suo “Passione”.

Foto apertura articolo: © copyright Massimo Sestini

Di seguito i testi delle canzoni.

Mamma non lo sa

Sono nato dove il sole brucia un po’ di più
e il cielo lassù è un po’ più di blu
papà lavorava i campi un bel giorno poi
ci siete venuti voi
Dalla zappa alla catena non è come andar
una mattina al mar oppure passeggiar
se ti fanno mettere una bella tuta blu
quello che eri non sei più
Ho imparato a leggere e pure a parla’
mangio scatolette non cucino più
festa del paese non ci vengo e tu?
c’è il pallone alla tv
Mamma non lo sa
qui ci costruiranno la città
porteranno tanta civiltà
e progresso in grande quantità
no no
Mamma non lo sa
qui ci costruiranno la città
porteranno tanta civiltà
siamo avanti e indietro non si va
E poi un giorno
mi avete detto
le cose vanno male
devi venirci incontro
devi fare la tua parte
e tante altre cose che non ho capito
ancora bene
e se anche volessi tornare indietro
troverei il mio paese che ha alzato
bandiera bianca
e i miei campi come deserto
e il silenzio di quelli che amo
Ho imparato a leggere e pure a parla’
mangio scatolette non cucino più
festa del paese non ci vengo e tu?
c’è il pallone alla tv
Mamma non lo sa
che non è come tanti anni fa
si fatica come sempre ma
troppo bella questa vita qua
Mamma non lo sa
che non è come tanti anni fa
si fatica come sempre ma
siamo avanti e indietro non si va
ma ma ma non lo sa
ma ma ma non lo sa
ma ma ma non lo sa
ma ma ma non lo sa
Si mamma si lo sa
tutto è vanità di vanità
tienimi la mano
se po’ fa
riprendiamoci l’umanità

Onda che vai

Onda che vai sospinta dal vento
Verso una terra sconosciuta e passi
Come un brivido lungo la schiena
All’estremo orizzonte tocchi il cielo
Là dove trova l’ultimo confine
L’anima spoglia che invano ti insegue
Cercando il senso del tuo movimento
Della tua corsa che non ha mai fine
Le luci dell’Avana all’orizzonte
Come una galassia lontana
Che nel cielo si confonde
E la barca navigava come un grande trofeo
Sulla rotta non segnata dove soffia l’Aliseo
E con il sole negli occhi alzavo la vela
Puntando alla riva, che neanche si vedeva
E la vita come luce sospesa sul mare
Si rompeva in mille schegge da non potersi più afferrare
Scende la notte sull’oceano e dimmi…
Se il suo mistero ci avvolge e ci ricopre
Mentre si staglia contro l’infinito
Questo cielo di stelle e libertà
Sognavamo leoni al tramonto
Nello spazio senza fine di una spiaggia africana
E il riflesso della luna riusciva a guidarci
Sulla rotta non segnata dove soffia l’Aliseo
E con il sole negli occhi alzavo la vela
Puntando alla riva, che neanche si vedeva
E la vita come luce sospesa sul mare
Si rompeva in mille schegge da non potersi più afferrare

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