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Fabrizio Bucci di Terra ribelle: “Facevo il pugile, sognavo di diventare Rocky Balboa”

di Simone Morano

Pubblicato il 2010-11-05

Ne avevamo già parlato qualche settimana fa, e ora che ha fatto breccia nel cuore di milioni di fan (nonostante il ruolo da cattivo) vale la pena raccontare qualcosina in più su Fabrizio Bucci, grazie anche all’intervista che ha concesso al settimanale Grand Hotel. Per esempio, ripercorriamo i suoi esordi come pugile. Sì, facevo il …

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Fabrizio Bucci è uno dei protagonisti di Terra Ribelle

Ne avevamo già parlato qualche settimana fa, e ora che ha fatto breccia nel cuore di milioni di fan (nonostante il ruolo da cattivo) vale la pena raccontare qualcosina in più su Fabrizio Bucci, grazie anche all’intervista che ha concesso al settimanale Grand Hotel.

Per esempio, ripercorriamo i suoi esordi come pugile.

Sì, facevo il pugile come Stallone. A diciassette anni ho cominciato a combattere nelle categorie welter e superwelter. Ho vinto diversi incontri, sognavo di diventare come Rocky Balboa. A ventidue anni, però, ho scelto la strada del teatro e ho abbandonato il ring.

Non che sul palcoscenico i lividi mancassero.

Non ci sono pugni e botte a teatro, ma si combatte comunque. Per la sopravvivenza, per mettere insieme pranzo e cena. In più i miei genitori per me pensavano a un futuro diverso. Mio padre lavorava in banca, mia madre in municipio. Mia sorella si è laureata in medicina ed è una dottoressa. Io invece li ho delusi un po’. Ma ora che mi vedono in prima serata su Raiuno sono contenti per me.

Gli inizi, comunque, furono veramente difficili:

La mattina studiavo, il pomeriggio andavo a fare a cazzotti e la sera recitavo. Gli inconvenienti non mancavano: una volta mi procurai un occhio nero, e la sera dovevo recitare un monologo sulla poesia di Neruda. Mi presentai sul palco con una benda sull’occhio.

Un segnale del ruolo da cattivo che gli sarebbe toccato qualche anno più tardi?

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