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Fabio Caressa per due settimane in Afghanistan con i militari italiani: da giovedì su SkyUno

di Simone Morano

Pubblicato il 2010-10-26

Da giovedì 28 ottobre andrà in onda su Sky Uno alle 22 Buongiorno Afghanistan – Diario di Fabio Caressa. Nel corso del programma, che si articolerà in otto puntate, il popolare giornalista sportivo narrerà la propria esperienza in compagnia dei soldati della missione italiana in Afghanistan: 3500 nostri connazionali in prima linea. Alcuni appena arrivati, …

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Buongiorno Afghanistan (foto tratta da Sky)

Da giovedì 28 ottobre andrà in onda su Sky Uno alle 22 Buongiorno Afghanistan – Diario di Fabio Caressa. Nel corso del programma, che si articolerà in otto puntate, il popolare giornalista sportivo narrerà la propria esperienza in compagnia dei soldati della missione italiana in Afghanistan: 3500 nostri connazionali in prima linea. Alcuni appena arrivati, altri pronti a tornare a casa: tutti lontanissimi da casa.

Caressa, insieme con la troupe di Sky Uno, ha vissuto in compagnia dei militari italiani di stanza nelle quattro province afghane di Bala Murgab, Balabaluk, Farah e Shaft a Shindand. Caressa è giornalista embedded, e, come lui stesso ammette, si trova a

mostrare solo una faccia della medaglia.

Ne esce una sorta di agiografia dei militari, all’interno di quella che viene più volte definita “missione di pace”. Viene puntata l’attenzione su attivià importanti ma poco considerate: ad esempio, la vita nelle prigioni femminili, il mantenimento della viabilità, la bonifica degli sminatori. Ma c’è anche spazio per il relax, che si traduce, molto semplicemente, in una pizza o in una partita a calcetto. In ogni azione, comunque, emergono l’orgoglio e la consapevolezza di far parte di una missione importante.

Il programma è stato realizzato in collaborazione con il Ministero della Difesa, con il Generale Massimo Fogari, con il Capitano di Corvetta Francesco Pagnotta, con il Generale Claudio Berto e con il Maggiore Mario Renna.

Richiesto di un parere sull’idea di dotare gli aerei italiani di bombe, il giornalista ha sottolineato che in Afghanistan

in questo momento forse c’è più bisogno di ospedali che di bombe.

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