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Eleonora Giorgi a La Confessione: dall’eroina all’arresto del marito Angelo Rizzoli

di Francesca Tordo

Pubblicato il 2018-03-02

Sarà Eleonora Giorgi la protagonista della nuova puntata de La Confessione, la trasmissione di Peter Gomez in onda sul Nove nella seconda serata di oggi 2 marzo 2018 a partire dalle ore 23:00. Al giornalista affiderà il racconto della sua gioventù ribelle, della dipendenza dall’eroina e del matrimonio non proprio dorato con Angelo Rizzoli, editore …

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Sarà Eleonora Giorgi la protagonista della nuova puntata de La Confessione, la trasmissione di Peter Gomez in onda sul Nove nella seconda serata di oggi 2 marzo 2018 a partire dalle ore 23:00. Al giornalista affiderà il racconto della sua gioventù ribelle, della dipendenza dall’eroina e del matrimonio non proprio dorato con Angelo Rizzoli, editore del gruppo Rizzoli-Corriere della Sera dal ’78 all’83. Una vicenda amorosa che incrocia gli scandali più bui della prima Repubblica, dalla Loggia segreta P2, al crac del Banco Ambrosiano, passando per la misteriosa morte del banchiere Roberto Calvi, trovato con una corda stretta attorno al collo, a Londra, il 18 giugno 1982.

Eleonora Giorgi a La Confessione: puntata del 2 marzo 2018

“Quando mio marito, Angelo Rizzoli, era in carcere mi chiedeva di contattare Agnelli, Craxi, Andreotti. Andai da quest’ultimo, che mi gelò chiedendomi cosa sapessi delle azioni del Nuovo Banco Ambrosiano”, ha riferito la Giorgi a Gomez nel corso de La Confessione. L’anno prima, il marito di Eleonora – che quest’anno debutta nel cast di Ballando sotto le stelle – è in carcere. Il suo nome compare negli elenchi della Loggia Propaganda Due rinvenuti a villa Wanda, una proprietà di Licio Gelli a Castiglion Fibocchi, nell’aretino. Un sequestro che scuote l’Italia intera. Tra i 962 iscritti compaiono i nomi dei personaggi più in vista dell’epoca, tra cui Angelo Rizzoli, l’allora direttore de Il Corriere della Sera Franco Di Bella e il direttore generale Bruno Tassan Din.

“Quando scoppiò lo scandalo, come lo avete affrontato in casa?”, chiede Peter Gomez. “Io ero nel pieno della mia carriera. – ricorda la Giorgi – Improvvisamente notai che tutto intorno a me era diverso, anche sul set. Mio marito ridicolizzava quell’elenco e negava completamente: quando gli ho chiesto di cosa si trattasse, mi ha risposto: ‘Cosa ne so, si tratterà di un club di amici, figurati se io sto con il compasso e i cappucci in testa’”. E ancora, “mi disse: – racconta l’attrice – ‘Io non accetto critiche da nessuno, meno che mai da te: se ti va è così, altrimenti la porta è là’”. Rizzoli, però, finisce in carcere e chiede alla moglie di intercedere per lui andando a trovare, tra gli altri, Andreotti, Craxi e Agnelli. “Cosa le disse l’allora presidente del Consiglio?”, domanda il giornalista. “Per prima cosa mi disse: ‘Lei sa qualcosa del passaggio delle azioni del vecchio al nuovo Banco Ambrosiano?’ E io lo guardai esterrefatta: ‘No, presidente, io non so nulla’”.

Eleonora Giorgi a La Confessione

“Il mio fidanzato, Alessandro Momo, perse la vita in un incidente in moto: gliela avevo prestata io. Da quel momento mi sono persa, poco dopo ho cominciato a drogarmi”. Così Eleonora Giorgi a La Confessione di Peter Gomez. “Come è avvenuto il passaggio dalle droghe leggere a quelle pesanti?”, chiede il conduttore. “Si trattava di un’appartenenza generazionale – confida l’attrice – Per chi viveva la propria gioventù negli anni ’70, era quasi naturale provare certe esperienze”. Poi, giovanissima, arrivò il cinema “e io mi ritrovai a essere la Lolita d’Italia, un’immagine che non mi corrispondeva per niente. Gli uomini si aspettavano da me un certo tipo di suggestione erotica che non mi apparteneva”.

Eleonora frequenta attori, intellettuali, artisti, tra cui il pittore Mario Schifano. “Cosa succedeva nella sua casa-studio?”, chiede Gomez. “Mario era completamente folle. Io allora non sapevo nemmeno cosa fosse la cocaina. Non capivo perché, vestito di nero, in quella grande casa vuota, zompettasse elettrico da tutte le parti”. “È lì che ha cominciato con la droga?”, insiste il giornalista – Si racconta che in quella casa ne girasse molta”. “C’era una pipa di oppio che le persone si passavano di mano in mano – racconta l’interprete di Borotalco – Io pensavo si trattasse di una cosa indiana, invece mi si incrociarono gli occhi e svenni come ipnotizzata. Ho fatto il sonno più lungo della mia vita”.

Dall’esperimento alla dipendenza, però, è un passo. “Mi ritrovai immersa in qualcosa di folle, non mangiavo più, non uscivo più: c’era solo l’eroina”. Come la assumevate?, chiede Gomez. “La tiravamo, la fumavamo, non era più vita”. È l’arrivo di Angelo Rizzoli a dare alla Giorgi una speranza: “Al di là dei problemi giudiziari che arrivarono dopo, l’incontro con Angelo mi restituì alla vita: andai in clinica e mi disintossicai. Oggi posso dire che è l’unica cosa che non rifarei”.

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