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E’ morto Takeshi Shudo, l’autore della serie tv dei Pokemon

di Simone Morano

Pubblicato il 2010-11-02

E’ morto lo sceneggiatore giapponese Takeshi Shudo, autore della serie televisiva dei Pokemon e dei primi tre film derivati da essa. Shudo è scomparso all’età di 61 anni in un ospedale di Nara, dopo essere stato colpito, venerdì scorso, da un’emorragia cerebrale mentre era in viaggio su una linea ferroviaria giapponese. Dopo aver compiuto gli …

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I Pokemon rimangono orfani

E’ morto lo sceneggiatore giapponese Takeshi Shudo, autore della serie televisiva dei Pokemon e dei primi tre film derivati da essa. Shudo è scomparso all’età di 61 anni in un ospedale di Nara, dopo essere stato colpito, venerdì scorso, da un’emorragia cerebrale mentre era in viaggio su una linea ferroviaria giapponese.

Dopo aver compiuto gli studi all’Università di Tokyo, Shudo iniziò a lavorare come sceneggiatore di cartoons allo Studio Ghibli; in seguito si spostò alla Pokemon Company di Nintendo, dove nel giro di poco tempo gli fu assegnato il ruolo di scrittore capo.

Shudo era conosciuto soprattutto in quanto creatore dei cartoni animati dei Pokemon (oltre che dei fumetti derivati dalla serie). I Pokemon non sono altro che personaggi di un videogioco realizzato nel 1995 da Satoshi Tajiri e messo in commercio dalla Nintendo. Creature di fantasia, i Pokemon vengono cresciute dagli esseri umani, che possono farli combattere tra di loro. Il nome deriva dall’unione delle parole inglesi Pocket Monsters, “mostri tascabili”.

Il primo episodio della serie animata fu trasmesso in Giappone il 1° aprile del 1997, sul canale Tv Tokyo. Il successo fu tale che già l’anno dopo venne creato il primo film basato sul cartone.

Tra le tante curiosità che riguardano i Pokemon, molte riguardano le critiche provenienti dal mondo religioso. Non solo: particolarmente dura è stata la comunità ebraica, che ha denunciato l’uso inappropriato della svastica all’interno della serie. In realtà, la svastica orientata in senso antiorario è un simbolo di buona fortuna da oltre due millenni nella religione induista, e in Oriente rappresenta il sole.

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