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Daria Bignardi: “Macchè snob, in tv mi vedo grassa, rigida e con la voce da gallina”

di Simone Morano

Pubblicato il 2010-09-25

Dal primo ottobre ritornano le Invasioni barbariche di Daria Bignardi. Dopo la parentesi camuffata da Era glaciale, dunque, la giornalista è pronta a ridiventare uno dei volti di punta su La7 per dimenticare il difficile anno su Raidue. La Bignardi, nel corso di un’intervista a Tv Sorrisi e Canzoni, ha rinnegato l’etichetta di snob che …

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Daria Bignardi

Dal primo ottobre ritornano le Invasioni barbariche di Daria Bignardi. Dopo la parentesi camuffata da Era glaciale, dunque, la giornalista è pronta a ridiventare uno dei volti di punta su La7 per dimenticare il difficile anno su Raidue. La Bignardi, nel corso di un’intervista a Tv Sorrisi e Canzoni, ha rinnegato l’etichetta di snob che spesso le è stata affibbiata.

Che cosa vuol dire snob? Magari il fatto è che mi vedono con i vestitini Prada e le scarpe con il tacco. Ma è solo un modo per camuffarmi, per vincere la sensazione d’essere rigida come un tronco. Questo vuol dire che sono snob? Beh, allora meglio snob che truzza. Alla fine faccio la vita di tutti, mi sveglio presto la mattina e porto i bambini a scuola. Che c’è di snob in questo?

L’ex padrona di casa del Grande Fratello, poi, ha ammesso di non riguardarsi mai in tv, poiché si vede grassa, rigida e con una voce da gallina; quindi ha sottolineato il punto di partenza di tutte le sue interviste.

A volte nella scelta degli intervistati prevale la componente materna, la voglia di dire “io ti salverò, farò vedere al mondo chi sei veramente”. Ma poi la tv è impietosa, mostra chi sei nel profondo. È l’occhio di Dio, come mi ha detto tanti anni fa Lucia Annunziata.

Anche se, ammette, c’è stato chi non è riuscito a salvare: Luciano Moggi, che secondo lei in trasmissione si era comportato in maniera poco elegante.

Ma, in conclusione, la Bignardi si sente buona o cattiva?

Sono buona, o almeno aspiro alla bontà. E poi sono una perfezionista. Ma con gli anni inizio a perdere colpi e inevitabilmente miglioro. È capitato che mi sia arresa al caso. E ho scoperto che il caso spesso porta le cose migliori.

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