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Daria Bignardi e “L’era glaciale” imbarazzantemente tagliati. Al suo posto il nuovo talk politico di Gianluigi Paragone

di Marco Ceste

Pubblicato il 2010-01-04

Daria Bignardi e“L’era glaciale”sono stati tagliati. Doppiamente tagliati. Sì, perché per ora la trasmissione non andrà più in onda e quando riprenderà ad aprile, se riprenderà, le dieci puntate che come da contratto erano in prime time, saranno spostate in seconda serata. Insomma, un contentino che chissà quanto accontenterà la conduttrice. Sicuramente ben poco, anzi. …

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Daria Bignardi e“L’era glaciale”sono stati tagliati. Doppiamente tagliati. Sì, perché per ora la trasmissione non andrà più in onda e quando riprenderà ad aprile, se riprenderà, le dieci puntate che come da contratto erano in prime time, saranno spostate in seconda serata. Insomma, un contentino che chissà quanto accontenterà la conduttrice. Sicuramente ben poco, anzi. Lei non commenta, ma dal suo entourage a dalla Endemol, che detiene i diritti del format, traspare tutta la delusione per una scelta che sa un po’ di qualcosa che sta tra la punizione e la cosa personale.

Al posto dell’Era glaciale vedremo Gianluigi Paragone che, dal 15 gennaio, condurrà un talk politico, “L’ultima parola”. Un talk politico. Già, un altro!
Massimo Liofredi, direttore di Rai 2, dichiara:

Io non sono né un censore né un epuratore. Non ce l’ho con la Bignardi, per me lei può tornare ad aprile con dieci nuove puntate della sua trasmissione, salvo che qualcuno sopra di me non decida diversamente.

Poi, precisa di aver apportato una variante al contratto della giornalista:

Lei aveva dieci prime serate, io le ho trasformate in dieci seconde serate, anche per proteggerla. Io credo nel suo lavoro, ma penso che nella seconda serata potesse dare il meglio.


Antonio Marano
, vice direttore generale Rai, afferma:

Per far venire Daria in Rai io la corteggiai per due anni e l’ho pagata pure bene. La Bignardi è una professionista amata dal pubblico (fa anche il 12-13% di share), l’azienda onorerà il suo contratto.

Dunque nessuno ce l’ha con lei, anzi, vogliono proteggerla.
È comunque innegabile che un segnale del non troppo amore verso la trasmissione da parte dei vertici Rai, ci fosse stato già il 4 dicembre, puntata nella quale, viste le dichiarazioni forse scomode di alcuni ospiti e l’impossibilità di censurare tali parole, la messa in onda era stata fatta slittare dalle 23.00 alla quasi mezzanotte. Gli spettatori del talk della Bignardi si sono così prima potuti godere un’ora di cartoni animati. La Rai, bisogna dirlo, azzecca sempre le scelte.
La querelle sicuramente non è chiusa. Bisognerà solo aspettare, per conoscere gli sviluppi della vicenda.

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