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Dahlia Tv, l’avventura è ufficialmente finita

di Simone Morano

Pubblicato il 2011-02-26

La fine a lungo rinviata è finalmente giunta: Dahlia Tv chiude le trasmissioni. Il piano di salvataggio avanzato dall’amministratore Filippo Chiusano non è stato accettato da Telecom Italia Media, e così la pay tv chiude. Ora, i diritti delle squadre di calcio seguite da Dahlia, così come i suoi 600mila abbonati, passano all’unico concorrente sul …

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Dahlia Tv

La fine a lungo rinviata è finalmente giunta: Dahlia Tv chiude le trasmissioni. Il piano di salvataggio avanzato dall’amministratore Filippo Chiusano non è stato accettato da Telecom Italia Media, e così la pay tv chiude. Ora, i diritti delle squadre di calcio seguite da Dahlia, così come i suoi 600mila abbonati, passano all’unico concorrente sul mercato, Mediaset Premium. A perdere il lavoro sono 150 dipendenti dei quali 25 giornalisti.

Filippo Chiusano ha voluto rivolgere un pensiero proprio ai dipendenti, “perché li ho assunti quasi tutti io”. Oggi, dunque, trova la propria fine una storia iniziata nel mese di marzo del 2009, con “obiettivo di offrire un prodotto televisivo innovativo e dai contenuti mai scontati. Chiusano ha provato con gli svedesi di Wallenberg e con Telecom Italia Media di dare origine a un canale alternativo a Mediaset, ma una programmazione fatta quasi esclusivamente di sport e intrattenimento erotico non sembra essere bastata. La proposta di Chiusano era stata accolta con favore da tutte le parti in causa, esclusa Telecom Italia Media, che non ha voluto mantenere in vita il progetto.

Se è vero che anche la Lega Calcio si era dimostrata disponibile a rinunciare a una parte dei profitti pur di poter agire in un sistema sano e con più di un soggetto, in modo da avere una concorrenza garantita che avrebbe giovato alle società, Telecom ha ritenuto che non fosse utile rinunciare al proprio credito per mantenere in vita una società cui affitta le frequenze e della quale fa parte. Secondo Chiusano, “l’Italia non è un posto facile per fare televisione”.

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