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Dado, comico pestato da stalker della figlia: “ha tentato di investirmi, poi mi ha dato un pugno”, foto choc

di Emanuela Longo

Pubblicato il 2019-04-14

Naso rotto, 30 giorni di prognosi ed una denuncia ai Carabinieri: è quanto accaduto al noto comico Dado, il quale è stato pestato sotto la sua casa di Roma dallo stalker della figlia 14enne. Una lunga storia di bullismo che si è conclusa solo nel peggiore dei modi, con una aggressione culminata con un pugno …

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Naso rotto, 30 giorni di prognosi ed una denuncia ai Carabinieri: è quanto accaduto al noto comico Dado, il quale è stato pestato sotto la sua casa di Roma dallo stalker della figlia 14enne. Una lunga storia di bullismo che si è conclusa solo nel peggiore dei modi, con una aggressione culminata con un pugno in faccia per l’attore e comico. In una intervista al quotidiano Repubblica ha raccontato: “Spero che raccontare questa vicenda possa evitarne il ripetersi. E vorrei che si insegnasse ai ragazzi l’educazione, così rara di questi tempi”. La sua foto choc è diventata inevitabilmente virale e sta facendo il giro del web.

Dado pestato dallo stalker della figlia: il racconto choc

Tutto ha inizio quando la figlia Alice, da ottobre dello scorso anno aveva iniziato una storia con il “classico bello e dannato della scuola”, un ragazzo 17enne. Poi però le cose sono drammaticamente precipitate, come ha raccontato lo stesso Dado. “Nei giorni in cui si lasciavano arrivavano da lui messaggi sui social e in chat, minacce, offese. Mia figlia veniva trattata come una donna di strada, ed è andata sempre peggio: una volta io mi sono ritrovato con la gomma della macchina bucata, Alice con gli occhiali da sole spaccati nel cortile della scuola. Gli insulti che le sono stati rivolti anche sui social erano davvero pesanti e volgari”.

Dopo questi episodi, il comico aveva preso le dovute precauzioni e si era recato a parlare con la famiglia del 17enne, prima di recarsi anche dalla preside della scuola che lo aveva sospeso con obbligo di frequenza, infine aveva consultato un avvocato e le forze dell’ordine.

Tutti tentativi inutili, visto l’epilogo dello scorso sabato. “Io e lei (la figlia, ndr) eravamo al cinema, vicino a casa, all’Eur. Le è arrivato un messaggio di lui: “Vengo a riportarti tutti i tuoi regali”. Alice ha risposto: “Per me puoi bruciarli”. Una serie di Whatsapp e poi il ritorno a casa. Alice è rimasta in strada a giocare con i suoi amici, io e mia moglie guardavamo la televisione, poi abbiamo sentito insulti urlati. Ci siamo affacciati e abbiamo riconosciuto la minicar del ragazzo. Abbiamo detto ad Alice di salire a casa e a lui di andarsene. La sua risposta a me è stata: “Scendi che te meno”.

Dalle parole sono seguiti presto i fatti. “Ho chiamato la polizia mentre andavo in strada – racconta – e quando lui ha visto che stavo fotografando la targa della macchinina, è partito in retromarcia e ha tentato di investirmi. Mi sono spostato, lui è ripartito e a quel punto mi ha dato il pugno, direttamente dal volante”. Così, non ha resistito più, e ha deciso di rendere pubblica la sua storia: “Mi sono fotografato subito dopo il pugno e ho denunciato quel ragazzo. Spero che raccontare questa vicenda possa evitarne il ripetersi”.

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