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Il Cuore dell’Oceano: la collana di Titanic esiste davvero? Tutta la verità

di Emanuela Longo

Pubblicato il 2022-11-20

Oltre alla storia di Jack e Rose, quella del Cuore dell’Oceano è vera o frutto della fantasia del regista? Come sappiamo si tratta della collana che il ricco fidanzato di Rose le diede in dono. Nel film si narra che la gemma, un diamante blu, facesse parte della corona di Luigi XVI. Ma qual è …

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Oltre alla storia di Jack e Rose, quella del Cuore dell’Oceano è vera o frutto della fantasia del regista? Come sappiamo si tratta della collana che il ricco fidanzato di Rose le diede in dono. Nel film si narra che la gemma, un diamante blu, facesse parte della corona di Luigi XVI. Ma qual è la verità?

Il Cuore dell’Oceano, la verità sulla collana di Titanic

Nella realtà, l’ultimo re di Francia non ha mai avuto una pietra chiamata il Cuore dell’Oceano ma Cameron ha tratto ispirazione da due gioielli realmente esistiti: il diamante blu Hope Diamond da 45,52 carati, il cui valore stimato intorno ai 350 milioni di dollari ed appartenuto anche a Luigi XIV e la pietra chiamata The Love of the Sea, un grande zaffiro a taglio ottagonale appartenuto alla diciannovenne Kate Florence Phillips, una commessa di Worcester. A regalare la preziosa pietra fu il proprietario della catena di negozi in cui lavorava, Henry Samuel Morley, vent’anni più grande di lei, sposato e con un figlio, il quale propose alla giovane di fuggire insieme alla volta dell’America.

Si imbarcarono sotto nome falso, Mr. e Mrs. Marshall, con biglietti di seconda classe. La nave che li avrebbe dovuti portare a San Francisco però, era proprio il Titanic, dunque è facile immaginare quale fosse il loro destino.

Mentre la ragazza fu fatta imbarcare a forza su una scialuppa di salvataggio, l’uomo fu una delle 1500 vittime. 

Kate riuscì a portare con sé solo la borsetta in cui teneva le chiavi del suo baule e la collana di zaffiri al collo. Quando fece ritorno in Inghilterra scoprì di essere incinta del suo sfortunato amante. Nacque una bambina, Ellen, alla quale non poté dare il cognome del padre morto. La piccola prese poi quello dell’uomo che sposò successivamente, mentre la donna rimase così traumatizzata dai fatti del Titanic e dalla morte di Morley, da tentare il suicidio. Finì i suoi giorni in manicomio. Oggi a custodire la sua collana è la pronipote Beverly ma il monile si scoprì non avere grande valore poichè in quel periodo iniziarono ad essere create le prime pietre sintetiche alle quali il povero Henry Samuel Morley, probabilmente, abboccò.

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