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Cole Sprouse, attore di Riverdale arrestato durante proteste per la morte di George Floyd

di Emanuela Longo

Pubblicato il 2020-06-02

Il giovane attore americano Cole Sprouse, celebre per il suo ruolo Jughead Jones in Riverdale ha rivelato di essere tra le persone arrestate nell’ambito delle proteste pacifiche che si sono svolte lo scorso fine settimana a Santa Monica, in California, in seguito alla manifestazione contro la morte di George Floyd. George lo scorso 25 maggio …

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Il giovane attore americano Cole Sprouse, celebre per il suo ruolo Jughead Jones in Riverdale ha rivelato di essere tra le persone arrestate nell’ambito delle proteste pacifiche che si sono svolte lo scorso fine settimana a Santa Monica, in California, in seguito alla manifestazione contro la morte di George Floyd. George lo scorso 25 maggio è morto nel peggiore dei modi. Asfissia, dice la sua autopsia. A provocare la sua morte è stato Derek Chauvin. Non un criminale, in teoria, ma un uomo in divisa, un poliziotto. Faccia a terra e ginocchio sul collo fino all’ultimo faticoso respiro di George, il tutto ripreso dai cellulari dei testimoni e finito online. Da qui le rivolte che si stanno svolgendo nell’America di Trump al grido di “Black lives matter”.

Cole Sprouse, attore di Riverdale arrestato: cosa è successo

Alle proteste ha preso parte, tra i tanti vip, anche l’attore Cole Sprouse che attraverso un lungo stato Instagram ha spiegato il suo arresto dopo essersi schierato dalla parte dei più deboli:

Un gruppo di manifestanti pacifici, me compreso, è stato arrestato ieri a Santa Monica. Quindi, prima che l’orda vorace del sensazionalismo mediatico decida in qualche modo di rivoltarlo contro di me, c’è un chiaro bisogno di parlare delle circostanze: Black Lives Matter.

Così ha esordito l’attore di Riverdale per poi proseguire nel suo messaggio:

Sono stato arrestato quando manifestavo pacificamente, come molte altre persone a Santa Monica. Ci è stata data la possibilità di andarcene, e siamo stati informati che se non ci fossimo ritirati, saremmo stati arrestati. Quando molti si sono voltati per andarsene, abbiamo trovato un’altra fila di poliziotti che ci bloccava la strada, e a quel punto hanno iniziato a legarci. Va detto che, in quanto uomo bianco etero e personaggio pubblico, le conseguenze istituzionali della mia detenzione non sono nulla in confronto ad altre persone all’interno del movimento. Questo non è ASSOLUTAMENTE un racconto su di me, e spero che i media non lo rendano tale. Questo è, e sarà, un momento in cui si tratta di manifestare vicino agli altri mentre la situazione si aggrava, fornendo un sostegno educato, dimostrando e facendo la cosa giusta. Questo è proprio il momento di riflettere su cosa significhi essere un alleato. Spero che lo facciano anche altri nella mia posizione.

Il giovane ha proseguito su Instagram:

Ho notato che ci sono videocamere che riprendono durante tutta la nostra detenzione, spero che sia d’aiuto. Non parlerò più dell’argomento, poiché 1) non sono abbastanza esperto per farlo, 2) non sono il portavoce del movimento, e 3) non sono interessato a distogliere l’attenzione dai leader del movimento #BLM. Pubblicherò, ancora una volta, il link della mia storia a un documento completo per le donazioni e il sostegno.

 

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A group of peaceful protesters, myself included, were arrested yesterday in Santa Monica. So before the voracious horde of media sensationalism decides to somehow turn it about me, there’s a clear need to speak about the circumstances: Black Lives Matter. Peace, riots, looting, are an absolutely legitimate form of protest. the media is by nature only going to show the most sensational, which only proves a long standing racist agenda. I was detained when standing in solidarity, as were many of the final vanguard within Santa Monica. We were given the option to leave, and were informed that if we did not retreat, we would be arrested. When many did turn to leave, we found another line of police officers blocking our route, at which point, they started zip tying us. It needs to be stated that as a straight white man, and a public figure, the institutional consequences of my detainment are nothing in comparison to others within the movement. This is ABSOLUTELY not a narrative about me, and I hope the media doesn’t make it such. This is, and will be, a time about standing ground near others as a situation escalates, providing educated support, demonstrating and doing the right thing. This is precisely the time to contemplate what it means to stand as an ally. I hope others in my position do as well. I noticed that there are cameras that roll within the police cruisers during the entirety of our detainment, hope it helps. I’ll speak no more on the subject, as I’m (1) not well versed enough to do so, (2) not the subject of the movement, and (3) uninterested in drawing attention away from the leaders of the #BLM movement. I will be, again, posting the link in my story to a comprehensive document for donations and support.

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