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Chiara Iezzi a The Voice of Italy 2015: tra voglia di tornare a fare musica e il rapporto travagliato con la sorella

di Valentina Gambino

Pubblicato il 2015-02-25

Questa sera inizierà la terza edizione di The Voice of Italy 2015 (a breve tutte le anticipazioni), nel frattempo Vanity Fair raccoglie in anteprima le dichiarazioni di Chiara Iezzi (ex del duo Paola&Chiara) che si è presentata durante il corso delle Blind Audition che vedremo stasera, mercoledì 25 febbraio. Noi ne avevamo scritto di recente …

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Questa sera inizierà la terza edizione di The Voice of Italy 2015 (a breve tutte le anticipazioni), nel frattempo Vanity Fair raccoglie in anteprima le dichiarazioni di Chiara Iezzi (ex del duo Paola&Chiara) che si è presentata durante il corso delle Blind Audition che vedremo stasera, mercoledì 25 febbraio. Noi ne avevamo scritto di recente (clicca qui per leggere l’articolo) ma Vanity Fair, oltre all’intervista esclusiva ha offerto dei dettagli in più che di seguito vi andremo ad elencare tramite alcune dichiarazioni dell’artista che pare aver radicalmente cambiato il suo “mondo”.

Chiara Iezzi ricomincia “sottozero” con The Voice 2015, ecco le sue dichiarazioni e il rapporto con la sorella

“Sono una sognatrice, e per vivere il mio sogno ho accettato di partecipare a The Voice”, con queste parole Chiara Iezzi apre la sua intervista su Vanity Fair per poi aggiungere: “Riparto da sottozero. Voglio riappropriarmi della mia identità: basta essere ‘la bionda degli scandali’, ho bisogno di riavvicinarmi alla musica da artista matura”. Successivamente Chiara ha raccontato anche la sua parentesi legata alla recitazione, spiegando di averla studiata e che a marzo inizierà le riprese di un film in Sicilia con Franco Nero e Tony Sperandeo.

L’esperienza con The Voice of Italy 2015 per lei è un bel modo di riuscire a proporsi e, magari, un giorno potrebbe anche ricoprire il ruolo di vocal coach: “Per ora sono felice di tornare a cantare!”. Chiara non si domanda se vincerà o meno ma sa già che la sua partecipazione desterà scalpore: “Molti storceranno il naso, ma spero che altri apprezzino il mio coraggio. Non vado lì per dimostrare qualcosa, la gente sa che so fare il mio lavoro. Avevo perso la voglia di fare musica, ma quando mi è arrivata questa proposta ho pensato che il cerchio non fosse ancora chiuso”.

Prima di accettare se partecipare o meno a The Voice 2015 non si è confrontata con nessuno: “Ho deciso da sola, in silenzio. Il silenzio è il mio migliore amico. E poi avevo firmato un contratto in segretezza”, ovviamente non ne ha potuto parlare nemmeno con la sorella Paola: “Non potevo, anche perché lei è nel settore. Ma lo ha saputo, e spero sia contenta per me”. Che Paola Iezzi sia felice o meno per la sorella non ci è dato saperlo visto che la redazione di Vanity contattandola per sapere cosa ne pensasse ha risposto che preferiva non commentare, a voi quindi, le conclusioni di sorta.

La giornalista ha successivamente chiesto a Chiara se l’idea che la sorella possa giudicarla le fa male: “Tutti giudicano” ha affermato, per poi continuare: “Non mi aspetto che lei non lo faccia”. Successivamente Chiara ha raccontato di essersi sposata a Cipro il 7 agosto scorso con il suo compagno: “Lui è israeliano, l’unico posto dove organizzano nozze con israeliani è Cipro. In giornata abbiamo preso l’aereo, siamo atterrati, abbiamo firmato e siamo rientrati. Surreale. Ho le foto fatte con l’iPhone, orrende. Non c’era nessuno, solo l’officiante greco e due testimoni, presi a caso”.

Parlando di matrimoni, anche Paola Iezzi ha annunciato il suo proprio su Vanity: “Quando l’ho letto mi sono detta ‘mah!’. Lei a me non lo dice, mentre io gliel’ho scritto: ‘Paola mi vado a sposare’. Non mi ha risposto per due giorni. Sono rimasta malissimo. Poi è arrivato il messaggio: ‘Ti faccio tanti auguri’”. In ultimo Chiara ha affermato che se Paola la invitasse prenderebbe parte alle sue nozze e le farebbe anche da damigella, per poi concludere con una riflessione:

Io e Paola abbiamo lavorato 17 anni insieme, ci chiamavamo 500 volte al giorno, abbiamo condiviso organi, sangue, testa, pelle: qualsiasi cosa accadesse ad una delle due, non c’era modo che l’altra non lo sapesse. Può immaginare quanto, per noi, possa essere liberatorio essere autonome. E non perché non ci vogliamo bene, ma perché ognuna desidera capire che cosa può fare senza l’altra. Lasciandoci, ci siamo volute bene in due.

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