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Chiambretti: “Mi danno dell’incoerente se sto su Canale 5? Me ne faccio una ragione”

di Simone Morano

Pubblicato il 2010-10-05

Ma insomma, alla fine cosa ci fa Piero Chiambretti su Canale 5? Non è un po’ incoerente, lui che si è sempre proclamato di sinistra? Il diretto interessato, intervistato da Piero Degli Antoni sul Quotidiano Nazionale, risponde così: Sul web mi sbeffeggiano? Me ne faccio una ragione. Non si può piacere a tutti, così come …

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Piero Chiambretti

Ma insomma, alla fine cosa ci fa Piero Chiambretti su Canale 5? Non è un po’ incoerente, lui che si è sempre proclamato di sinistra? Il diretto interessato, intervistato da Piero Degli Antoni sul Quotidiano Nazionale, risponde così:

Sul web mi sbeffeggiano? Me ne faccio una ragione. Non si può piacere a tutti, così come è troppo facile dare giudizi senza conoscere le cose. A me importa creare una certa discussione, è segno di vitalità. Io amo la provocazione, e la prima provocazione è proprio andare in onda su Canale 5.

E aggiunge:

Non mi sento in colpa a lavorare per Mediaset, mi sentivo in colpa quando lavoravo in Rai, perché tutti ti accusavano di guadagnare – e io ho sempre guadagnato bene – alle spalle del canone. Qui per fortuna i soldi non sono pubblici.

Ma questo non significa che sia pronto a rendere noto il suo Cud, come Santoro.

Perché dovrei? Non lavoro nella tv pubblica. Aggiungo un’altra cosa: lavorare alla Rai è come lavorare per Mediaset, almeno dal ’94 in poi. Qui a Mediaset c’è un covo di comunisti peggio che in Rai.

Quando l’intervistatore lo provoca, dicendogli che una volta le martellate le dava a Craxi (sottinteso: mentre ora intervista le presunte amanti di Renzo Bossi), Pierino risponde così:

Visto che Craxi non c’è più, per fargli domande dovrei chiamare una medium. Allora lo scenario politico era molto diverso.

Chiambretti, quindi, lascia spazio a qualche riflessione personale:

Quindici anni fa una critica mi faceva star male. Oggi mi faccio una risata. Ora mi volto indietro e… e vorrei aver lavorato di meno e vissuto di più. Mi sono sempre impegnato come un pazzo, troppo.

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