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Chi era Giulia Tramontano, la sua storia: il femminicidio, Impagnatiello e la condanna

Emanuela Longo 08/12/2024

La storia di Giulia Tramontano, uccisa brutalmente dal compagno: la condanna.

Giovedì 18 gennaio 2024 è iniziato davanti alla Corte d’Assise di Milano il processo per il brutale femminicidio di Giulia Tramontano, la 29enne incinta di sette mesi, uccisa il 27 maggio 2023. Alessandro Impagnatiello, il compagno e autore confesso del delitto, ha affrontato accuse gravissime, con la richiesta di ergastolo e 18 mesi di isolamento diurno da parte della pubblica accusa. 

Giulia Tramontano

La tragica storia di Giulia Tramontano

Impagnatiello, barman di un noto locale milanese, conduceva una doppia vita da oltre un anno, intrecciando relazioni parallele con Giulia e una collega italo-inglese di 23 anni. Entrambe le donne rimasero incinte, ma la seconda interruppe la gravidanza dopo aver scoperto le menzogne dell’uomo, incluso un falso test di paternità. Questo inganno si svelò completamente il giorno dell’incontro tra le due donne, poco prima della tragedia.

Il delitto e i tentativi di occultamento

Giulia fu uccisa la sera stessa del 27 maggio nella casa di Senago con 37 coltellate. Secondo l’accusa, Impagnatiello agì con premeditazione, tentando persino di avvelenarla nei mesi precedenti. Dopo l’omicidio, cercò di occultare il cadavere con metodi brutali e spostamenti tra casa, garage e bagagliaio, fino ad abbandonarlo in un’intercapedine.

Le accuse e il processo

L’uomo è accusato di omicidio aggravato da premeditazione, crudeltà e futili motivi, oltre all’occultamento di cadavere e interruzione non consensuale della gravidanza. La difesa ha puntato su una consulenza psichiatrica, ma secondo i periti l’imputato era pienamente capace di intendere e volere.

La richiesta di giustizia della famiglia

La sorella di Giulia, Chiara Tramontano, ha lanciato appelli sui social per chiedere giustizia: “Nulla ci restituirà Giulia, ma una sentenza giusta può alleviare il dolore”. La famiglia sperava che il processo potesse sancire una condanna esemplare per l’omicidio di Giulia e del piccolo Thiago e così è stato.

Alessandro Impagnatiello è stato condannato all’ergastolo con 3 mesi di isolamento diurno per il femminicidio di Giulia Tramontano al termine della sentenza di primo grado. L’uomo ha perso anche la patria potestà per il figlio nato da una precedente relazione. Caduta l’aggravante dei futili motivi. Il 31enne ha assistito alla lettura del verdetto accanto alle sue legali, a pochi metri dalla famiglia di Tramontano.

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